Commenti

In fondo a questa pagina è possibile lasciare un commento per un confronto costruttivo. Il commento sarà pubblicato e condiviso con il pubblico lettore.       

Grazie,  Mario del Giglio

Il concetto della Musica                                                                                                        

“Dio è musica che si manifesta.
Secondo la ricezione che abbiamo possiamo, in modi diversi, percepirla.
La musica non cambia, siamo noi che la trasformiamo secondo la nostra percezione.
E’ inutile quindi farla imprimere con forza ad orecchie poco armoniche e poco accordate.  Ognuno ascolta ciò che sente e varia secondo il proprio “sentire”, la musica Divina “è” ”                                                                                                       

Mario del Giglio

246 Comments on “Commenti

  1. Caro signor Mario, la ringrazio di cuore per i libri che ha messo in rete. E’ un grande dono che ci fa!! Li ho letti solo in parte. Li leggo, quando ho bisogno di conforto, di certezze (sebbene sappia che qui, su questa Terra possiamo solo porgerci domande,,,,le risposte sono dentro di noi, ma è difficile far silenzio e ascoltare). Le sue lettere mi hanno aiutata a seguire un percorso alla ricerca di Dio e dell’Aldilà. DIO è AMORE e non dobbiamo avvicinarci a lui per paura…con rispetto questo sì..mi sento così piccola se mi fermo a guardare il cielo….ma anche un albero…un filo d’erba! Anch’io spesso sono presa dallo sconforto nel vedere certi atteggiamenti , invidie…ma soprattutto mi arrabbio con me stessa perché mi accorgo che anch’io posso ferire con le parole… che non riesco a smettere di fumare quelle tre o quattro sigarette al giorno, malgrado abbia fatto mille promesse. Mi deprimo quando penso di aver fatto un lavoro di perdono verso gli altri , ma anche verso me stessa cercando di portare pace e invece certe situazioni si ripresentano e posso dire o fare ciò che voglio che verrà interpretato in modo diverso dalle mie intenzioni.
    Desidero di cuore poter comunicare con il mio Spirito Guida, ma probabilmente sono ancora poco matura in questo senso…si dice che il maestro arriva quando il discepolo è pronto!? Lei comunque è stato ed è per me Maestro, anche se sono come San Tommaso..ho ancora parecchi dubbi .
    Mi scusi questo mio scritto parecchio caotico le auguro Buone Feste…tanto ottimismo e serenità con affetto (sebbene lei non mi conosca) Assunta

    • Gentile Assunta, scusa il ritardo ma non sono stato bene e non ho potuto rispondere alla tua precedente mail. Per quanto riguarda i problemi che ci accadono non credere che ci sia qualcuno che non ne abbia. Nel terzo libro c’è una bella riflessione su “i nostri limiti per aiutare gli altri”. Leggila è molto significativa. Non possiamo fare altro che accettare gli altri per come sono e non per quello che vorremmo che fossero. Viviamo in famiglie spirituali e questo deve essere compreso. I tuoi problemi sono i miei come i miei sono i tuoi. Se ci siamo conosciuti esiste “Qualcuno” che lo ha voluto. Per questo ti rinnovo l’invito e vorrei donarti i libri in forma cartacea, perché ti dirò come fare per risolvere i problemi quando si presenteranno. Prendi in mano un libro soprattutto “La Vita per la Vita”, chiedi un consiglio e aprendo a caso una pagina troverai sempre la risposta giusta. Se vuoi mandami l’indirizzo penserò io dopo le feste a spedirti i libri. Per qualsiasi cosa sono sempre disponibile. Con affetto fraterno Mario

      • CARO Signor Mario, spero che l’anno nuovo le abbia portato guarigione e le porti ciò di cui lei ha bisogno!! Noi stiamo bene a parte “mio” marito e a volte il dolore, malgrado tanti farmaci, diventa quasi insopportabile. Ho ripensato alla sua offerta di spedirmi i libri e penso sarebbe davvero gentile da parte sua. Potrei, come dice lei, chiedere un consiglio e leggere una pagina a caso prima di addormentarmi oppure alla mattina prima di alzarmi. Parto spesso con buoni propositi e poi…mi sembra di andare avanti a passi di gambero!? A volte vorrei volar via, faccio fatica a vivere la realtà. Poi ritorno con i piedi per terra …ma spesso non mi sento ne di qua ne di là! Assunta

          • Oggi sono arrivati i libri!! Come posso pagarli? Posso spedirle i soldi in una busta? Ho già letto parecchio del suo primo libro e trovandomi in una situazione simile (più modesta) alla dottoressa dei bambini diversamente abili (non mi ricordo esattamente), la risposta è stata positiva anche per me, sebbene il problema sia trovare più collaboratrici disposte a mettere a disposizione del tempo libero …speriamo in bene.
            Un dubbio, di altra portata, mi rimane…perchè il dolore? So che serve per progredire , per fare esperienze, per capire gli altri….Io invece mi sento così bene quando vedo le persone felici! Non mi importa se abbiano più o meno di me, ma mi rende positiva e se in un qualche modo ho potuto essere d’aiuto anch’io, mi fa piacere. Non cerco il riconoscimento da parte degli altri, ma ho bisogno anch’io di sapere o di capire cos’è giusto.
            Probabilmente non ho ancora capito cosa ci faccio su questa Terra….
            Sono state fatte così tante guerre..eppure non si smette e troppa gente continua a soffrire sia per il male diretto che per le conseguenze che questo comporta. A cosa servono se non ad arricchire i fornitori di armi?
            Sono ancora allo stesso punto. Non amo i conflitti e quelli che nascono per causa mia (normalmente, è vero, bisogna essere almeno in due a volerlo), mi tolgono tantissima energia.
            Questo nostro mondo deve essere per forza pieno di negatività? Perché il BENE viene nominato così di rado…
            Vedo mia mamma, che da più di otto anni perde la memoria, ogni giorno un pò…all’inizio è stato un bene in sé, malgrado lei ne abbia sofferto tanto. La malattia le ha tolto un pò di corazza e siamo diventate più vicine… però fa male perché lei è sempre più assente, ma sa che dimentica e non riesce a fare ciò che vorrebbe.
            Sempre più persone si trovano in questo stato…per tante malattie la medicina ci aiuta, da un lato, ma rende l’agonia sempre più lunga e dolorosa. Abbiamo scelto noi oppure è un potere più grande che ci manipola?
            So che non vorrei tornare indietro. Non è la mia sofferenza in sé a farmi male, ma il dolore, i tanti problemi degli altri , la miseria , la disperazione di tante persone, che mi fa sentire dentro un urlo che dice BASTA! Mi sembra, da quel che ho letto, che ci sarebbero conoscenze per farci stare meglio con noi, con gli altri e soprattutto nel rispetto verso questa nostra terra e tutto ciò che ci circonda, ma c’è un freno. Vorrei che si potesse sbloccarlo per andare avanti più in fretta, ma probabilmente ci faremmo male perché non siamo ancora pronti….lo saremo un giorno?
            Ora, se ha avuto la pazienza di leggermi fino in fondo, la lascio a pensieri più divertenti, spero per lei!
            La ringrazio ancora tanto e se non l’annoio, mi permetto di scriverle ancora.
            Buona serata Assunta

            • Cara Assunta, non mi interessa il denaro. Dono ciò che mi è stato donato. Molte persone non vogliono sapere perché il sapere comporta presa di coscienza. Però, per mia esperienza, esiste “un tempo” per ogni cosa. Tu parli di sofferenza, del perché esistono guerre e tante vicende di dolore, è vero. Un Maestro disse: “Perché ti preoccupi tanto di ciò che accade e non fai nulla per cambiare te stesso? Se tutti lo facessimo anche il mondo cambierebbe”. Tutto ciò che accade è per il nostro bene. Bisogna arrivare alla consapevolezza che siamo L’Uno che si manifesta. Siamo noi che vediamo il giorno e la notte, il bene e il male, e così via. Dove esiste dualità non esiste l’UNO: Tutto ha un fine per arrivare alla luce, annullare il verbo avere e far emergere il verbo essere. Tutto quello che hai scritto lo rileggo tante volte da parte di tanti fratelli. Non sei la sola. Chiediamoci però chi ci ha messo in contatto. Forse “Qualcuno” che è in noi e “Ovunque” e ci trascende? A Lui non interessano le distanze, si fa “sentire” da chi è in ricerca. A me così è stato detto: “Le persone che ti cercano non sei tu che le hai trovate ma siamo noi che te le mandiamo”. La lettura dei libri, come lo è stato per me e per molti, porta conoscenza. Una conoscenza che diventerà consapevolezza che esiste solo “Amore” anche dove esiste dolore. La sofferenza che tu provi la provo anche io quando persone si rivolgono a me e vorrei poter aiutare tutti e non posso. Mi aiuta molto una bellissima frase di Madre Teresa: “Dio non ci chiede di fare grandi cose ma piccole cose con grande Amore”. Ora un piccolo saluto. Sono sempre pronto a rispondere alle tue domande e, se mi permetti, potremmo mettere questi nostri dialoghi nel mio sito nei commenti: è un modo per far ascoltare a tutti che viviamo le stesse esperienze e non comprendiamo che non siamo mai soli. Con affetto fraterno Mario
              A presto e buona lettura. Dammi del tu siamo fratelli spirituali.

              • Caro Mario, sono arrivati i libri e pochi giorni dopo è “saltato” il computer. Ero arrabbiata, ma molto meno di altre volte, sebbene ne avessi bisogno anche per il mio lavoro…mi sono concentrata sui tuoi libri, cosa che altrimenti non avrei fatto e mi ha recato un gran bene. GRAZIE, mi sono resa conto del grande coraggio che hai avuto e del grande lavoro che hai svolto e svolgi tuttora.
                Con affetto e riconoscenza Assunta

  2. Caro Mario volevo porti una domanda, che se nelle tue possibilità di conoscenza, ti sarò grato se potrai rispondermi.
    Riflettevo su ciò che loro ci insegnano e tra i tanti argomenti, mi sono soffermato sul concetto di accettare la vita per ciò che ciò che ci è stata data. L’abbiamo scelta ed anche se non ricordiamo il motivo, occorre accettarla in quanto esperienza importante per la nostra evoluzione Spirituale. Fin qui mi è chiaro. Ma ipotizziamo un caso, per esempio che io fossi nato in un Paese in cui le condizioni di vita fossero insufficienti a condurre un’esistenza che mi soddisfacesse, per motivi economici, culturali, religiosi, ecc. Secondo quanto loro dicono io ho scelto di nascere lì e di fare quell’esperienza e quindi di vivere in povertà, miseria, guerra ecc. e quindi dovrei portarla a termine in quelle condizioni. Ma se io ad un certo punto della vita decidessi di dare un’altra svolta alla mia vita cambiando radicalmente tutto, per esempio andando in un altro Paese e ipotizziamo cominciare a studiare, farmi una cultura, trovare un lavoro rispettabile, che al contrario, lì da dove sono partito sarebbe stato impossibile. Quindi ho cambiato il corso della mia vita che mi ero proposto prima di affrontare questa incarnazione. Doveva essere una vita fatta di esperienze di stenti, guerre ecc. Ciò che ti sto dicendo naturalmente può essere esteso a tutte quelle situazioni, non estreme, ma comunque familiarmente comuni in tutte le famiglie ed individui. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo modificato il nostro progetto iniziale il nostro Karma? Oppure era questo quello che dovevamo fare. E se fosse così, cioè che dovevamo fare questo cambiamento /modifica del piano, chi ci dice e come facciamo a capire che è giusto o che invece dovevamo proseguire da dove avevamo iniziato? Il libero arbitrio ci consente di apportare continue variazioni alla nostra esperienza terrena ma come capire se queste modifiche dovevano esserci oppure abbiamo forzato il programma preincarnazione?
    Mi auguro che tu possa aiutarmi a capire questo grande dilemma che costantemente mi assilla e rende ogni passo della mia vita un tuffo nel buio!!!
    Vi abbraccio con l’affetto di sempre. Ciao Massimo

    • Caro Massimo, rispondo alle tue domande riportando ciò che i Maestri ci hanno spiegato. Sono convinto che il libero arbitrio sia in base a ciò che siamo come presa di coscienza e consapevolezza. Quindi se prendiamo un percorso diverso è sempre positivo perché, se in quel momento abbiamo modificato ciò che eravamo venuti a fare, faremo comunque esperienza positiva perché ne avevamo bisogno. Come sempre dico: bisogna avere compreso interiormente la spiegazione che ci è stata data su “Immagine (esperienza umana) fotogramma (esperienza di una famiglia spirituale) film (vari fotogrammi, e varie immagini).”
      A questo punto cedo la parola al Maestro che ci spiega meglio:
      La variante si sceglie quando non siete in grado di affrontare e superare un’esperienza, sia per la sua importanza, sia perché non volete affrontarla. E’ anche vero che vi è stato detto che non viene dato nulla che non siate in grado di dominare, però alcune volte quello che vi viene proposto non lo accettate e quindi non lo volete superare. In questo caso significa che subentra una vostra scelta nell’affrontare o meno un problema.
      Scegliete pertanto di prendere un’altra via e questo comporta una variante del vostro percorso di ricerca spirituale. A questo punto è d’obbligo farmi una domanda su ciò che vi abbiamo detto quando si è parlato dei due sentieri di una montagna, dove sia l’uno che l’altro vi avrebbero portato alla stessa vetta.
      Aggiungo, a questo punto, un’altra piccola spiegazione: un sentiero è diverso dall’altro. Ma lungo questi due percorsi che conducono alla vetta, è vero che ci sono delle deviazioni? Ebbene sì, deviando il percorso segnato vi inoltrate nel bosco, cioè deviate il cammino originale segnato dalle guide e seguite dei percorsi diversi. Cosa comporta questa deviazione? La deviazione comporta che vi trovate ad un certo punto del vostro cammino in cui non sapete più dove andare. L’unica cosa certa è quella di ritornare sui vostri passi e, a tentoni, alcune volte anche con sofferenze, cercare il percorso che avete abbandonato per vostra scelta prima di venire sulla Terra e che vi avrebbe portato alla vetta.
      Questo esempio naturalmente non è valido solo per chi va in montagna, perché il significato profondo è quello di non lasciare mai la via scelta anche se per il momento è sofferenza, necessaria per comprendere ciò che siete venuti a fare.
      Allora cari fratelli, quando vi trovate in situazioni di sofferenza è perché, come viene detto: “Altro mezzo non v’era per condurvi avanti di un passo”. Questo significa che quando vi trovate in situazioni di dolore, spesse volte siete fuori sentiero. Se non ritornate e non volete ritornare sul sentiero tracciato dalle guide “alpine”, con riferimento alla montagna che è più chiaro per voi, vi state perdendo e state percorrendo una variante.
      Mi sembra sia giusto qui aggiungere che questo non significa che non si continui a vivere spiritualmente. Anzi, per alcuni è una ricerca fruttifera in quanto attraverso vari sentieri, ed entrando nel bosco, avranno modo di vedere varie immagini, riferite in questo esempio alla montagna, cioè tutto ciò che è intorno a voi in quel “sempre UNO” che si manifesta.
      Voglio dire che “l’immagine” riferita alla montagna è simile a quella del fotogramma, e quindi del film. La montagna è l’immagine, il fotogramma e successivamente il film. Vi abbiamo spiegato e parlato del fotogramma come un insieme di tantissime immagini ed ogni immagine corrisponde ad una esperienza terrena. Allora, se rimanessimo nell’esempio del fotogramma questo per alcuni sembrerebbe statico, fermo. Se invece diamo l’immagine della montagna, potete meglio figurarvi il vostro cammino per raggiungere la vetta.
      Torniamo sul percorso dei sentieri. Abbiamo detto che esistono due sentieri; se invece vi dicessi che ne esistono altri, vi porterebbe confusione? Mi spiego: in realtà per ognuno di voi esistono due sentieri se salite dalla parte sud della montagna; se invece salite dalla parte nord ne esistono altri due e così dalla parte ovest e dalla parte est. Quando li avrete percorsi tutti e arriverete sulla vetta, avrete la visione a 360 gradi. Come vedete, gli esempi che vi diamo sono sempre significativi per portare luce.
      Vi trovate a sud, avete due sentieri e se non li percorrerete non arriverete alla vetta. Se invece prendete una deviazione, ossia la variante, vi potreste perdere nel bosco, ma la perdita è sempre relativa, in quanto potreste vedere tante cose che sono frutto dell’immenso ed eterno “tutto è”.
      Ci siamo quindi perduti con questi esempi? Non credo, perché vi abbiamo voluto significare che le varianti di un qualsiasi percorso non sono mai frutto di perdita di ricerca, bensì un rafforzamento dell’esperienza che lo spirito necessita di fare per ritrovare la via che comunque, anche se non ora, ritroverà e che lo condurrà alla vetta.
      Quindi anche le varianti hanno un loro preciso scopo. Se invece alcuni scelgono di percorrere un sentiero e arrivano direttamente alla vetta, questi sicuramente sono quei fratelli che già hanno lasciato più volte il sentiero e fatto l’esperienza delle varianti. Questo è stato già spiegato: non tutti siamo uguali e allo stesso punto di ricerca.
      Vedete quanti esempi vi portiamo per farvi comprendere l’infinita ricerca che si deve fare per arrivare alla piena consapevolezza!
      Ripeto, quei fratelli che percorrono il sentiero diretto sono coloro che hanno già fatto esperienze relative alle varianti. Per essere più chiaro, avevano lasciato il sentiero tracciato e, forti di questo, ora non lo lasciano fino alla vetta. Alcuni ridiscendono per altri versanti per poter risalire e solo quando avranno percorso tutti i lati potranno vedere a 360 gradi tutti i percorsi della montagna.
      Al contrario, tutti quei fratelli che lasciano il percorso segnato avranno l’esperienza delle varianti che, come abbiamo detto, non sono altro che ulteriori esperienze positive per farci comprendere che, alla fine, la via da seguire è una. Immaginiamo quindi che la variante non sia altro che un percorso scelto da noi nel momento in cui stiamo cercando con fatica di salire la montagna da un lato.
      La variante ci permette di valutare quanto esiste nel “Tutto” e quindi non comporta una defezione nella ricerca, bensì una presa di coscienza illimitata. Quando si dice: “È uno spirito illuminato” cosa significa? Significa che lo spirito sente di non lasciare la via diretta, in quanto sa che lasciandola lo porterebbe a rivivere esperienze già fatte.
      Ecco, tutto qui. Se alcuni di voi preferiscono scegliere percorsi diversi per il loro “sentire”, è giusto che lo facciano, perché significa che serve al loro spirito per fare esperienza. Importante è non fare cose che non sentite dentro di voi e che sono fatte solo per imposizione. Le scelte le dovete fare perché le sentite dentro, anche se vi portano sofferenza. Direi, tra l’altro, che ciò vuol dire che siete nel giusto.
      La sofferenza arriva quando vi trovate nel bosco e non esiste nessun punto di riferimento per farvi camminare avanti di un passo; allora sentite dentro di voi che avete perso l’orientamento e non sapete più dove andare. Ecco cosa significa continuare a camminare e state tranquilli che prima o poi vedrete un barlume, una piccola luce che vi farà riprendere il cammino. Abbiate sempre fiducia, perché piccoli sprazzi di luce ci saranno sempre. Non sarete mai soli, soprattutto quando non sarete più in grado di andare avanti.
      L’esempio delle varianti è stato spiegato a sufficienza. Comunque non ci impedirà di affrontarlo nei vari esempi che via via stiamo manifestando.
      Gli esempi sono naturalmente quelli più vicini al vostro modo di vivere, altrimenti per noi sarebbe superfluo parlare di “sentire”, di “vibrazione” e di tante belle parole che per voi sono incomprensibili. Perché dico questo? Perché lo spirito non ha necessità di comprendere con esempi terreni. Quando uno spirito si presenta ad un altro spirito non ha bisogno di parlare. La luce è la presenza stessa di ciò che egli è. Non ha bisogno di spiegare, caso mai suscita rispetto. Questo lo potete comprendere quando, incontrando nella vostra vita un personaggio spirituale, dite: sento la presenza spirituale che emana senza che parli. Sentite che c’è qualcosa che trasmette senza formulare nessuna parola. Sapete perché? Perché la comunicazione avviene tra spirito e spirito, e invece questo non esiste tra di voi.
      In questo caso cercate di seguire questo spirito, perché dietro il suo comportamento potrete incamminarvi su quel sentiero senza avere la necessità delle varianti. Però il più delle volte non ci riuscite, perché non avete né la capacità né la forza spirituale per seguire quel Maestro.
      Ecco, qui richiamo le parole di Gesù: “Lascia tutto e seguimi”. Quanti di voi e quanti di noi possono farlo? Ed allora ecco che preferiamo avere delle varianti che sicuramente ci rafforzano e ogni volta che sbagliamo e ci perdiamo nel bosco saremo aiutati per ritrovare la strada maestra.
      Ora non scoraggiamoci perché non si è subito in grado di percorrere il sentiero principale.
      Per concludere: esistono due sentieri per ogni lato della montagna. Se prendiamo la strada principale non dobbiamo preoccuparci di fare delle varianti. Nulla va perduto, ma è un rafforzamento, un’esperienza necessaria per lo spirito. Quando saremo in grado di ritornare più volte sullo stesso sentiero dopo varie varianti, allora, solo allora, lo percorreremo tutto con sicurezza. Una volta arrivati avremo la possibilità di ridiscendere per salire su tutti i versanti fino a raggiungere la visuale a 360 gradi.
      Ecco, questo esempio della montagna è lo stesso delle immagini dei fotogrammi del film. Cosa cambia per voi? Cambia solo il linguaggio fatto di parole, parole, parole. Se invece aveste la forza e lo spirito del “sentire” non avreste bisogno di tutti questi esempi che sono parte integrante dell’immenso sé spirituale che tutti ci trascende.

  3. Caro Mario,
    innanzitutto Buon Anno! Spero che sia un 2016 davvero sereno e carico di amore per te e tutti i tuoi cari. Poi ti informo che sono arrivati i libri che mi hai cortesemente inviato (quanti!!) e ti ringrazio moltissimo. Cercherò di essere un buon “diffusore” degli scritti e di poter così dare il mio modestissimo contributo. Così come spero a mia volta di poter riuscire a comprendere sempre di più gli insegnamenti e di riuscire a sentire la presenza della mia guida spirituale. Mi sarebbe di grande aiuto e consolazione.
    Ti rinnovo gli auguri ed i ringraziamenti oltre a mandarti un abbraccio fraterno.
    Stefano

    • Caro Stefano, tutto procede bene. Sono certo che saprai essere un buon diffusore dei libri. Ricorda che nulla nasce a caso. I nostri fratelli spirituali così mi hanno sempre detto: “ Le persone che ti cercano non sei tu che le hai trovate ma siamo noi che te le mandiamo”. Tra questi fratelli c’è sicuramente la tua guida spirituale. Con affetto fraterno Mario

      • Caro Mario,
        ogni volta che rileggo le risposte che ti sono state date non posso fare a meno di pensare quale meravigliosa e fondamentale esperienza abbiate fatto, in diretto contatto con l’aldila’! Come sarebbe bello poter avere un po’ di conforto e qualche consiglio nei momenti più difficili della vita, in un modo così diretto.
        Ti ringrazio moltissimo per i libri e per le parole che mi hai scritto.
        Un abbraccio
        Stefano

        • Caro Stefano, quando vuoi puoi farmi le domande che vuoi. Per quanto riguarda “qualche consiglio” devi prendere in mano il libro la Vita per la Vita e aprendo a caso una pagina troverai la giusta risposta. Con affetto fraterno Mario

  4. Gentile Mario,
    mi chiamo Danila e ho 57 anni.
    Tempo fa ricevetti i suoi libri in formato PDF da una cara amica ma non li ho letti subito. Li ho letti l’estate scorsa e man mano che leggevo era come bere ad una sorgente. Mi sembrava tutto chiaro, tutto risuonava con quello che spiritualmente forse ho appreso in questi anni, attraverso dure prove che con la volontà e il ritrovato amore per me stessa sto superando. Io voglio semplicemente dirle grazie dal profondo del cuore, lo considero un dono e un privilegio averla incontrata. Certo avrò bisogno di rileggere i suoi scritti e di riflettere ancora, perché i dubbi e le domande non sono terminati. Ho visitato il suo sito, ho letto i commenti e le testimonianze e visto con piacere le foto degli incontri che ha avuto. Che bello ! Spero di poterla incontrare anche io!
    La saluto caramente e le auguro di stare bene al più presto!
    Grazie ancora
    Danila

    • Cara Danila, come dico sempre i ringraziamenti che mi fai li doniamo con umiltà ai nostri fratelli che, attraverso la mia persona, ci hanno profuso con amore gli insegnamenti. Come hai potuto leggere nei commenti molti non sanno che ho compiuto 77 anni e nell’ultima parte di questa vita terrena spero ancora di poter essere di aiuto a quanti hanno bisogno delle mie modeste interpretazioni o spiegazioni. Quando vuoi potrai farmi le domande e cercherò di rispondere, sempre con l’aiuto che avrò. Ti ringrazio della premura sulla mia salute ma sto migliorando.
      Con affetto fraterno Mario
      P.S. Come puoi vedere nel sito alla voce news ci incontriamo a Roma con un gruppo una volta al mese. L’ingresso è libero e gratuito.

  5. Carissimo Mario,
    ti do del tu anche se non ci conosciamo, ma la lettura dei tre libri che altruisticamente hai concesso in download gratuito mi ha fatto provare una vicinanza con te e quindi mi viene naturale rivolgermi in modo autentico e non ingessato da inutili convenzioni. Ti scrivo per ringraziarti del tuo prezioso lavoro, del tempo che hai dedicato a questo scopo, delle tue facoltà medianiche che hai messo a disposizione di chi ne può essere interessato. Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di accedere a degli insegnamenti che ho trovato autentici, almeno per il mio sentire e colmi di amore e fraterna vicinanza. Confesso che spesso ho provato anch’io a contattare il mio Spirito guida, o almeno uno Spirito che potesse darmi aiuto e sollievo nei momenti piu’ difficili, forse questo è anche avvenuto, ma senza che potessi realmente rendermene conto; del resto non a tutti credo sia data la possibilità di comunicare direttamente con l’Aldilà. Io credo fermamente che il tuo Lavoro sia molto importante, hai reso un servizio per tanti fratelli che cercano di capire e che potranno avvantaggiarsi di questi insegnamenti.
    Dimenticavo: mi chiamo Stefano e ho 45 anni.
    Ti saluto con un abbraccio fraterno e ti auguro ogni bene.
    Stefano

    • Caro Stefano chiedo scusa per il ritardo ma non sono stato bene in salute e non ho potuto rispondere subito alla tua mail. I ringraziamenti che mi fai li doniamo con umiltà ai nostri fratelli che, attraverso la mia persona, ci hanno profuso con amore gli insegnamenti. Molte volte io stesso mi meraviglio di quanto ho ricevuto. Molti non sanno che ho compiuto 77 anni e nell’ultima parte di questa vita terrena spero ancora di poter essere di aiuto a quanti hanno bisogno delle mie modeste interpretazioni o spiegazioni. Non credere che sia facile mettersi in contatto “medianico” ma ho la certezza assoluta che il tuo spirito guida ti stia vicino e ti stia guidando altrimenti non avresti trovato il mio sito. Ci hanno spiegato che viviamo in famiglie spirituali e non ci si incontra a caso. Come mi è stato detto dai nostri fratelli spirituali: “Le persone che ti cercano non sei tu che le hai trovate ma siamo noi che te le mandiamo”. Mi farebbe piacere farti recapitare gratuitamente i tre libri in forma cartacea, se mi dai un tuo recapito. Te li spedirò dopo le feste, e nel contempo ti auguro tutto ciò che desideri e ti ringrazio di avermi contattato.
      Con affetto fraterno Mario

      • Carissimo Mario,
        ti confermo la ricezione della tua risposta e ti ringrazio.
        Mi dispiace molto per i tuoi problemi di salute, è proprio vero che questo nostro veicolo fisico è foriero di gioie, ma soprattutto di tante tante sofferenze. Almeno questo problema ci verrà tolto quando arriveremo nell’Aldilà, così come, mi auguro, tutte le paure e le ansie che, per quanto mi riguarda, stanno caratterizzando la mia vita. Ti ringrazio per i libri che mi spedirai, ho pensato che potrei farli leggere a persone interessate.
        Ti ringrazio per la gentilezza. Tanti auguri anche per la tua salute.
        Un caro saluto
        Stefano

  6. Caro Mario, in un momento di grande sconforto ti faccio una domanda alla quale, se potrai, ti sarò grato se potessi rispondermi.
    Che senso ha rivolgere il pensiero ai nostri cari trapassati se potrebbero già essere reincarnati su questa terra o in un altro pianeta? Ho compreso che lo Spirito di ognuno esiste sempre nell’Aldilà e che è solo una sua “emanazione” chiamata Anima, quella che si reincarna in un corpo. Ma il dubbio resta!!! Grazie, vi abbraccio, Massimo.

    • Caro Massimo, la spiegazione che ci hanno dato i nostri fratelli è quella di essere consapevoli di far parte di un Tutto Eterno. Purtroppo sia io che te ancora non siamo arrivati a questa consapevolezza e soffriamo di questa dipendenza di pensare ai nostri cari come se fossero parte separata da quel Tutto che ci unisce per l’Eternità. Inoltre hanno anche spiegato che quando viviamo sulla Terra è la nostra anima che deve fare l’esperienza in un corpo però, attraverso un cordone ombelicale, è sempre collegata con lo Spirito. Ci è stato anche detto che una Entità mentre comunica con noi può essere in altri luoghi. Questo a dimostrare che nel momento in cui stiamo facendo esperienza sulla terra, i nostri corpi vivono con spazio e tempo ma i nostri spiriti sono uniti pur mantenendo la propria individualità spirituale e sempre tenendo presente che tutto dipende dal nostro “sentire”. Perciò se crediamo a queste spiegazioni date non possiamo ancora pensare solamente ai nostri cari ma a tutta la famiglia spirituale. Spero di averti risposto a presto. Con affetto fraterno Mario

      • Caro Mario grazie della risposta che mi delucida in parte. Quel che dici l’avevo assimilato e comunque non mi restano chiari alcuni punti. So e sento dentro me (il lato Spirituale) che non ha senso farsi queste domande…. ma quando leggo alcuni messaggi, ecco che mi si pongono quesiti ai quali non riesco a dare una risposta. Ti riporto ad esempio alcuni passi di messaggi da te ricevuti.
        Maria Serena ( La vita per la vita, pag 215): …. Un saluto alla mia mamma, anche se non crede. E’ sempre la mia mamma e le voglio tanto bene.
        Tiziana (La vita per la vita, pag 222): Mi dispiace dover comunicare con te in questo modo, senza la presenza dei miei cari, ma so che ci sarà modo che tu possa far pervenire queste mie parole alla mia cara piccola bambina che tanto soffre per la mia dipartita.
        Franco ( La vita per la vita, pag 225): Ti ringrazio per esserti ricordato di me e per quello che fai.
        ….. ora sento il desiderio di abbracciarvi tutti, chissà se ci risentiremo, però vi dico che vi vedo sempre e so tutto di voi e vi chiedo di pensarmi ogni tanto: è questo ciò che fa piacere a tutti. Pensare non costa nulla, ma è la forma più veloce per arrivare a noi.
        Questi, Mario sono solo alcuni degli stralci di messaggi che mi fanno interrogare sulla possibilità/necessità di contattare i nostri cari trapassati. Loro dicono che ci vedono e sono contenti se noi li pensiamo, anche se il più delle volte dicono che una volta giunti dall’altra parte, sono scevri dai legami che prima , in vita, li univano ai loro familiari. Le domande sono tante, ma forse sicuramente tutte inutili per il nostro percorso. Scusami … vi abbraccio, Massimo.

        • Caro Massimo, hai perfettamente ragione. Però quelle comunicazioni erano e sono verità di passaggio. Sono messaggi che ricevevo nel 1980. Era necessario sia a me e sia a chi comunicava prendere “coscienza” che dovevamo crescere altrimenti, dopo 30 anni di comunicazioni, non avrei ricevuto il “Tutto è” e che “L’UNO” si manifesta attraverso noi. Oggi va compreso cosa siano le varie fasi del trapasso, del risveglio. Senza queste fasi noi continueremmo a comunicare con chi ancora non ha preso “coscienza” di essere tornato. A proposito della differenza delle comunicazioni così ci disse l’Entità Leonard: “Io proporrei a tutti voi una domanda: quanti di voi sentono il bisogno di queste comunicazioni se non quello di partecipare per ricevere dei consigli al fine di migliorare la vita, il quotidiano. Altrimenti, se il fine non fosse questo, non avrebbe senso partecipare a questi incontri. Se volete, ognuno per il suo sentire, potrete dire la vostra in merito al perché desiderate venire ad ascoltare la nostra voce, la voce dell’ignoto. In sostanza sarebbe preferibile avere degli incontri tra fratelli conoscenti, trapassati direte voi, invece della nostra presenza che può essere fuori luogo, in quanto pensate di non averci conosciuto. Direi che anche in forme diverse ci siamo sempre conosciuti fin dall’origine del mondo spirituale. La magnificenza dell’essere Spirito è proprio questa: essere coscienti che siamo tutti in simbiosi comunque con Dio. Posso darvi il benvenuto e speriamo che da questo incontro possiate trarre dei suggerimenti, degli avvertimenti per il vostro cammino spirituale. Riguardo quanto stavate cercando di chiedere, ovvero se potevano partecipare Entità da voi conosciute, volevo aggiungere: sappiate che Essi sono presenti e il loro dire è quello di amarvi tutti in una comunione Spirituale come loro vi hanno sempre amato. Credete a ciò che dico e nulla è perduto; è l’unico modo di sentirci uniti, solo nell’Amore. I nomi non interessano alle Entità spirituali in quanto il nome è come il corpo, passa e va via e non risorge se non in forma spirituale. Anche questo dovete oramai aver compreso. Tutto è in forma di cambiamento e trasformazione e nella trasformazione esiste l’essere Spirito in coscienza spirituale. Altro non esiste se non in varie forme e le forme sono materia e nulla più”. Inoltre: “ Quanti di voi hanno letto questi messaggi….. Chi una volta, chi due volte, altri tre: io dico che dovete leggerli per farli vostri. Ed allora miei cari, non fate di questi messaggi carta che va”. Caro Massimo spero di averti risposto, vedrai che il tempo ci farà maturare e prendere “coscienza” che non siamo “mente”. Con affetto fraterno Mario

          • Ciao caro Mario, per quanto riguarda la risposta di “Leonard” è più che esplicativa!!!! Sono io che piano piano cerco di farli miei e che quindi ho necessità di “metabolizzarli” lentamente, non mentalmente, ma Spiritualmente. Di conseguenza, di volta in volta leggendo e rileggendo gli scritti incappo in trappole mentali che mi portano, inevitabilmente, a formulare quesiti inutili. Vi abbraccio e vi ringrazio con tanto Amore, Massimo.

  7. Caro Mario a proposito di fotogramma,che rappresenta – se ho capito bene – non solo una vita terrena ma anche le varie esperienze relative ad essa che sono immodificabili (come dire prendere o lasciare, scusa l’ESPRESSIONE MOLTO TERRENA),come si concilia l’eventuale variante? Inoltre, come si fa a riconoscere dei fratelli che non fanno parte di quel fotogramma? Forse a livello di sentire? Per il momento freno la mia voglia di apprendere, e quindi di fare altre domande, e mi fermo qui sicuro della tua quasi cinquantennale fraternità ed amicizia profonda. Ti abraccio fraternamente Edoardo.

    • Caro Edoardo, ricambio la nostra cinquantennale fraternità ed amicizia profonda e spiego, per chi non la conosce, il modo in cui è iniziata. Quando a te, ricercatore di cosa fosse l’aldilà, feci conoscere mio zio Luigi, ora nostro fratello, ti e ci diede le prime nozioni ed i primi stimoli per intraprendere la via del nostro percorso spirituale. Allora non sapevamo cosa significasse essere “immagini” diverse appartenenti allo stesso fotogramma. Cioè io non sapevo di aver scelto di essere Medium e tu invece nella continua ricerca, assiduo ricercatore e studioso di cosa fosse l’aldilà. Allora avevi avuto conoscenza di un Medium di un gruppo a Roma (senza fare nomi). Al tempo, quando Luigi ci lasciò ed io iniziai a ricevere messaggi, tu partecipasti ad un incontro e a mia insaputa portasti un pacchetto con un orologio che aveva l’asse rotto. Senza che io ne fossi a conoscenza, chiedesti a Luigi di ripararlo. Con tuo stupore tornando a casa mi telefonasti meravigliato perché l’orologio aveva funzionato per tutta la durata dell’incontro. In tutti questi anni hai continuato a seguire i miei messaggi facendo sempre comparazione con altri gruppi, il più importante fra tutti il Cerchio Firenze 77, e ti meravigliavi di come, con parole più semplici, il contenuto che ricevevo fosse lo stesso. Sappiamo che le strade sono tante ma tutte devono condurci alla meta. Credo che ora siamo consapevoli che Luigi sapesse ciò che noi due avevamo scelto prima di venire a vivere la nostra esperienza terrena (immagine) e che ci avrebbe seguito anche dopo la sua dipartita. Ricordo che tu stesso gli chiedesti chi avesse scelto dopo la sua dipartita nell’ambito della famiglia terrena per continuare il cammino spirituale. Naturalmente non rispondeva a domande di curiosità ma ha sempre suggerito la strada da percorrere senza mai interferire sulle nostre scelte. Oggi, con l’esperienza avuta, mi sembra di poter rispondere alle tue domande: ho accettato senza nessuna condizione umana ciò che avevo scelto prima di venire. Così rispondo alla tua domanda sul significato delle varianti: se non avessi fatto il “medium” con la condizione posta da Luigi e da tutti i fratelli che si sono avvicendati ovvero applicarmi senza avere compensi, considerazioni, critiche e verificare, confrontare tutto ciò che ricevevo senza mai pensare che fossero verità assolute rimanendo in silenzio senza farmi conoscere, questa esperienza non si sarebbe compiuta, tutto si sarebbe interrotto. Rispondendo alla tua domanda avrei preso una variante e avrei fatto un’altra “immagine”, rimanendo sempre nello stesso fotogramma, un’altra esperienza ma questo ruolo sarebbe comunque rimasto in un’altra vita. Non nascondo che molte volte ho tentato di non continuare perché alcuni pensano che essere medium sia pieno di soddisfazioni ed invece per me è pieno di trabocchetti, sofferenze, disillusioni e amarezze. Per disillusioni intendo quando non si è in grado di poter aiutare tutti coloro che sono nelle sofferenze atroci. Mi conforta ciò che una Entità dice a proposito del comportamento di un medium: “Non fa parte dello “strumento” difendere ciò che gli arriva. Fa parte dello “strumento” semplicemente accogliere ciò che gli arriva e offrirlo, ma non difenderlo, non difenderlo, non difenderlo mai”. Per quanto riguarda l’esempio del fotogramma bisogna comprendere ciò che è stato spiegato cioè in ogni fotogramma ci sono tantissime immagini. Per essere più chiaro cito cosa risponde l’Entità a tal proposito: “Quando incontrate fratelli che non fanno parte di quel fotogramma dove voi siete, dovete avere un rapporto di fratellanza ma, per il momento, per la vostra esperienza, non vi appartengono in quanto fanno parte di altri fotogrammi sempre dell’intero film. Con quei fratelli quindi che non fanno parte del vostro fotogramma il più delle volte non avete nemmeno contrasti perché, pur vivendo umanamente vicino a voi, non riguardano il vostro percorso spirituale, ma fanno parte di un altro fotogramma. Quei fratelli, se pur li vedete, sono immagini riflesse che non vi appartengono nel momento del vostro percorso. Il problema nasce sul come accettare i fratelli facenti parte del vostro fotogramma. Per il momento quindi diciamo: fermatevi al vostro fotogramma e iniziate ad avere il contatto con i componenti (i fratelli) in esso contenuti. Dovete immaginare una grande famiglia ma, rimanendo al vostro fotogramma, potete risolvere o rimandare la vita che avete scelto prima di venire. Mi sembra brutto risvegliarsi e rimanere sempre con la stessa immagine che si ripete fino alla noia. Allora non volete passare ad altri fotogrammi? Penso proprio di sì. Lo stimolo lo avete, ve lo stiamo dando, così più fotogrammi avrete e più potrete vedere una parte del “film”.
      Caro Edoardo spero di averti risposto. Comunque sono qui ad offrire, per quello che posso, ulteriori chiarimenti.
      Con affetto fraterno Mario

  8. Caro Mario, sto attraversando un periodo impegnativo e difficile sia nel lavoro che nella vita privata. Nonostante tutte queste difficoltà, sto cercando di vivere il tutto con il maggior distacco possibile cercando di guardare i fatti dall’alto e riservando le energie per mantenere un po’ di serenità per me e chi mi sta intorno. Mi fa molto bene pensarti, mi rasserena e dà speranza. Ti penso sempre con gioia e mi auguro di vederti presto. Un abbraccio fraterno. Ivan

    • Caro Ivan, ricambio il tuo pensiero. Non voglio consolarti ma, credimi, anch’io sto attraversando un periodo particolare. Ho problemi di salute e tutte le visite mediche e gli accertamenti che ho fatto finora risultano tutti negativi. Per i medici io sto bene. In questo momento intorno a me esiste un silenzio assoluto. Poche mail mi arrivano e sembra che tutto sia annullato come se la mia esperienza non sia utile a nessuno. Ieri sera ho ricevuto una telefonata da una Sig.ra che mi chiedeva aiuto perché anche lei sta attraversando un periodo di assoluto vuoto. Lei vive l’esperienza di aver perduto la figlia uccisa. Quello che ho saputo dirLe è che questo “silenzio” che sentiamo, come se intorno a noi ci fosse un vuoto, è per il nostro bene. Vuol dire che dobbiamo fare riflessione. Fermarci un momento e riflettere sul perché tutto questo accada. Anche se soffriamo dobbiamo avere la certezza che non siamo mai soli. Ricorda cosa ci hanno detto i Maestri a proposito del dolore: “altro mezzo non v’era per condurvi avanti di un passo”. Questo me lo ripeto spesso e confido che serva per la nostra crescita spirituale. Spero di averti risposto. Con affetto fraterno Mario

      • Credo che dovresti pensare a quanto bene hai generato, a quante riflessioni hai indotto, alla pace dell’animo e alla speranza che hai donato…questo di certo non riempirà il tuo vuoto ma ti porterà a riflettere sull’impegno profuso e su quanto credito hai accumulato. La vita è un’esperienza che siamo costretti a vivere giorno dopo giorno indipendentemente da quanto si è elevati. Per quanto possiamo intuire o capire ogni giorno dobbiamo riconfrontarci con i limiti del corpo, del cervello scimmia e con le paure intrinseche della malattia e della morte..se io fossi solo al mondo forse non avrei paura di morire; ma l’idea di lasciare oggi i miei cari nel dolore non riuscirei a digerirla. In fondo quanto dovremo ancora vivere per “capire” sempre se mai capirò veramente..eppure la speranza in me di elevarmi c’è sempre più, quasi come se fosse l’unico vero motivo valido per vivere la vita..ebbene per questo e per tutte le intuizioni e testimonianze che mi hai regalato, vorrei poterti stringere in un abbraccio fraterno, come chi condivide un’esperienza reciproca e speciale. Spero di poterti vedere il 5 dicembre. A presto. Ivan

  9. Gentile Mario, mi chiamo Deborah ed ho 48 anni. Ho letto i suoi libri e la ringrazio moltissimo per aver voluto condividere questo suo dono con noi lettori. Ho perso il mio compagno un anno fa e da allora sto cercando a fatica di sopravvivere. Ho intrapreso, dalla sua dipartita, un cammino di fede e di ricerca poiché questa mi è sembrata l’unica alternativa valida su come proseguire questa mia vita e quella di mia mia figlia senza di lui. Mi perdoni quindi se le mie domande possono sembrarle stupide, ma sono confusa ed alcune cose non le ho capite bene.
    Il rapporto tra esseri umani in particolare quello tra marito e moglie ad esempio è molto più profondo che quello tra due esseri umani qualsiasi? Adesso che Michele (il mio compagno) è nell’aldilà mi vede quindi come una qualsiasi persona e non nutre più quell’amore che c’era tra noi? C’era una affinità particolare tra noi e questo rendeva unico il nostro rapporto. Non resta più nulla di tutto questo oppure si? E poi, se due persone divorziano di comune accordo si ritroveranno nella loro vita successiva o dovranno far in modo di mantenere in piedi un matrimonio che non ha più nessun senso per sciogliere definitivamente questo nodo karmico? Ed infine qual è il vero senso di tutte queste vite? Dio, infinitamente buono e giusto, potrebbe evitarci tutte queste sofferenze e farci direttamente stare vicino a lui spiegandoci ogni cosa? Sarebbe troppo semplice? Perché dobbiamo imparare tutte queste lezioni per evolverci? Potrebbe farci nascere già evoluti o no?
    La ringrazio infinitamente di aver preso del suo tempo per leggere questa mia mail e mi scuso ancora per la semplicità delle mie domande. Sono agli inizi del mio percorso.
    Cordialmente
    Deborah

    • Gentile Deborah, le tue domande come tutte quelle che trovi nei miei libri nessuna è fatta per stupidità ma per avere risposte dai nostri fratelli spirituali affinché possano aiutarci ad affrontare il nostro difficile cammino spirituale. Quando torneremo alla casa del Padre non esisteranno più legami terreni ma unione spirituale. Noi rivedremo i nostri cari, ci accoglieranno, ci abbracceranno come l’avevamo conosciuti ma ognuno di noi sarà diverso per la propria esperienza spirituale. La vita continua anche di là. L’amore è l’unica cosa certa che esiste ed esisterà sempre. Un’unione fatta con amore è valida a prescindere se due persone sono sposate o meno. Questo è solo frutto dell’insegnamento religioso che dobbiamo superare, non ha nulla a che fare con il vero Amore. Quando due si uniscono con Amore nulla può dissolverlo, resterà indelebile per l’eternità. Dio è solo Amore a noi resta identificarlo amando tutti a prescindere dall’unione di un matrimonio. Vedi cara Deborah la domanda più difficile che poni è: qual è il senso di tutte queste vite? Ti inserisco la risposta data da un nostro fratello spirituale sul perché del dolore:
      “Vedete cari fratelli permettetemi di dire che le visioni e le vicende del dolore che state vivendo, a mio avviso, sono correlate al vostro essere spirituale, che ha scelto quell’esperienza per una sua necessaria evoluzione o, per meglio dire, presa di coscienza del proprio sé spirituale. Vedete, quando vi portiamo gli esempi del bambino, non vogliamo disconoscere la realtà nella quale vivete la vostra sofferenza; sarebbe da parte nostra una grande presunzione. Vogliamo solo, con questi esempi, farvi comprendere che in quel preciso momento siete come il bambino; dovete solo, attraverso varie esperienze, imparare e crescere. Ciò che ci preme di più è assicurarvi che non siete mai soli; siete sempre aiutati da tanti fratelli, sia qui da noi sia da parte di chi vive intorno a voi. Ripeto, non siete mai soli, spero che lo abbiate compreso perché ripetiamo infinite volte “Tutto è”. In sostanza, cosa vogliono dire queste due parole? Dio è sempre presente e quel “Tutto è” significa che si sta manifestando. In questo momento sento le vostre domande, le vostre riflessioni: ma questo Dio, questo “Tutto è” che bisogno ha di farci sentire, sì è vero, la Sua presenza? É proprio necessario comprenderlo, sentirlo, attraverso la sofferenza, il dolore tanto difficile e indicibile che abbiamo? A queste domande imprescindibili la risposta è necessaria. É qui il nocciolo della questione. Non sapendo di essere “sé spirituale emanato”, voi mettete continuamente in discussione la Sua presenza e questa discussione nasce tra la vostra mente, il vostro ego e la vostra anima e il vostro spirito. Quindi sorge la causa che deve avere il suo effetto. É come la legge fisica: “Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato”. Portiamo ora altri esempi. Alcuni fratelli fanno esperienze assumendosi l’onere di rappresentare il dolore, in quanto hanno già vissuto quell’esperienza e la mettono al servizio degli altri fratelli. Ma non è detto che tutti imparino attraverso l’esperienza fatta da altri. Quindi ecco che alcune volte si devono vivere le esperienze che abbiamo procurato con il nostro comportamento.”
      Spero di averti risposto, ma se vuoi puoi scrivermi quando vuoi. Se lo desideri ti spedirò gratuitamente i libri in cartaceo, così aprendo a caso una pagina del primo libro e pensando a Michele vedrai che risponderà a tutti i tuoi perché. Sii serena e vedrai che un giorno comprenderai il perché della tua esperienza.
      Ti ringrazio di avermi scritto.
      Con affetto fraterno Mario

      • Buongiorno Mario, ho ricevuto stamattina i libri ed ho fatto subito quanto mi hai suggerito. Non può essere un caso. La pagina mi si è aperta 202/203. I miei occhi sono andati subito su Michelangelo…… (il nome esatto del mio compagno era Michele Arcangelo). Le risposte le ho avute. Scusa se approfitto:ma dove si trovano queste altre dimensioni, vicino a noi quindi? Intorno a noi intendo.
        Grazie ancora
        Con affetto Deborah

        • Cara Deborah, come hai visto il contatto avviene attraverso la lettura dei libri. La dimostrazione di ciò che è avvenuto è che le dimensioni sono più vicine di quanto pensiamo. Se hai pazienza di leggere, nella stesura dell’ultimo libro “Tutto è, dall’illusione alla realtà spirituale”, il significato è appunto questo: il momento che stiamo vivendo è una illusione della nostra mente, mentre invece la realtà spirituale non definisce più le dimensioni di un qui e un al di là ma è contemporaneamente un “Tutto Uno” nello stesso istante, quando arriveremo ad avere la consapevolezza del nostro sé spirituale. Ecco quindi, nel momento in cui hai pensato a Michele lui ti ha testimoniato la sua presenza vicina in quel momento ma questo sarà ogni volta che tu lo penserai. Una volta liberi da questo corpo, che ci impedisce di comprendere la vera essenza della nostra natura, potremo manifestarci ed essere presenti vicino a coloro ai quali con amore eravamo uniti. Per quanto riguarda un incontro a Roma, se vuoi nel mio sito viene indicata una data mensile per un incontro in una casa privata. Se vai sul sito alla voce news troverai la data del 1 Novembre. Puoi contattare Patrizia Arcangelo (patriziarcangelo@gmail.com) dicendole che ti ho dato io l’informazione. Con affetto fraterno Mario

  10. Caro Mario ti saluto con gioia e spero che tu e la tua famiglia stiate bene. Mi dispiaccio di non aver partecipato all’incontro. Cavolo che peccato. Purtroppo e’ un periodo di preoccupazioni e di impegni riguardanti il lavoro e la gestione di mio figlio. Non avrei mai pensato di separarmi e visto che la decisione e’ stata mia, ne pago le conseguenze ogni volta che considero i limiti della mia situazione. Probabilmente e’ un’esperienza che dovevo fare per evolvere ma mi rammarico di non aver saputo amare nel momento in cui ho deciso di non continuare a sopportare il modo di essere di mia moglie. So che per questo lei ha sofferto ma so anche che le ha fatto un gran bene perché’ oggi e’ almeno più’ responsabile. I sensi di colpa pero’ rimangono.. Mi piacerebbe parlare con te delle regressioni e della possibilità’ di conoscere le nostre eventuali vite precedenti. Tu conosci qualcosa delle tue precedenti esperienze? Ma soprattutto come si fa a capire cosa veramente vogliamo dalla vita? Sai che il mio passaggio sulla terra lo trovo inutile se penso di non lasciare qualcosa di buono a chi verrà..qualcosa di utile all’umanità’.. So di esser fortunato per mille aspetti ma non riesco ad inorgoglirmi o a godere dei miei benefici. In realtà’ approfitto ogni giorno della presenza dei miei genitori, della presenza di Antonella, delle gioie materiali di cui dispongo ma questo per me non e’ il senso della vita..credo che amare con sacrificio lo sia ed io mi sento molto debole ed incapace in questo. Spero di poterti vedere presto magari ad un incontro con gli amici di Città di Castello. Un abbraccio. Ivan

    • Caro Ivan, noi tutto bene. Come ci dicono i Maestri ogni esperienza va vissuta e alcune volte ci sono varianti al nostro percorso spirituale. Comunque sono necessarie per la nostra evoluzione spirituale e presa di coscienza. Perciò non ti creare sensi di colpa, sia tu che lei. Per quanto riguarda la richiesta delle cosi dette regressioni, a mio parere non servono a nulla. E’ importante approfondire le spiegazioni date su cosa sia fotogramma-immagine-film. In questa vita dobbiamo mettere a frutto l’insegnamento che non a caso ci è arrivato e cioè l’amore impersonale verso tutti. Non esiste l’amore con sacrificio ma l’Amore è. Ciò che lasceremo di “utile per l’umanità”, come tu dici, è il nostro miglioramento interiore. Ci preoccupiamo sempre di migliorare gli altri ma non abbiamo ancora compreso che gli atri sono le nostre immagini riflesse. E’ qui il difficile per noi: avere la consapevolezza di essere nel “Tutto UNO” che ci trascende. Spero di rivederti presto. Per il momento i miei impegni sono solo con il gruppo di Roma. Con affetto fraterno Mario

      • Come sempre le tue risposte sono esaurienti e illuminanti. Tutte le volte che ti ho posto dei quesiti, ho sempre deragliato a destra e a sinistra tra materialità e ovvietà e tu mi hai sempre risposto tracciando la giusta via con la giusta interpretazione. Da quando ti ho conosciuto ti ho considerato l’unica guida da seguire. L’ho fatto subito d’istinto e poi a ragion veduta. Ti ringrazio Mario per la traccia che lasci e per la presenza che mi regali. Un saluto a te e a Maria Grazia. Vi abbraccio con stima e affetto. Ivan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.