Commenti
In fondo a questa pagina è possibile lasciare un commento per un confronto costruttivo. Il commento sarà pubblicato e condiviso con il pubblico lettore.
Grazie, Mario del Giglio
Il concetto della Musica
“Dio è musica che si manifesta.
Secondo la ricezione che abbiamo possiamo, in modi diversi, percepirla.
La musica non cambia, siamo noi che la trasformiamo secondo la nostra percezione.
E’ inutile quindi farla imprimere con forza ad orecchie poco armoniche e poco accordate. Ognuno ascolta ciò che sente e varia secondo il proprio “sentire”, la musica Divina “è” ”
Mario del Giglio
Caro Mario, sono a disturbarti ancora una volta perché avrei bisogno di alcune informazioni da te. E’ successa una cosa che mi ha molto turbato. Una ragazza di 27 anni, che io conoscevo perchè assistita dal “Coordinamento delle opere caritative” dove faccio volontariato, si è suicidata. Proveniva da una famiglia disastrata, con molte problematiche. Era gay, era conosciuta nel giro della droga e, al momento del suicidio, si trovava in carcere da 15 giorni (mi pare a motivo di una rissa). Io sono triste per lei e per la sua famiglia, ma il tarlo che ho in testa è: al di là cosa comporta il suicidio? Se non erro in uno dei tuoi libri si accenna alle conseguenze…….non sono sicura e comunque non saprei come rintracciare il capitolo. Lei è morta il 13 agosto. Io l’ho saputo ieri sera e da ieri sera l’ho sempre in mente, sono molto turbata. Prego che le venga concessa misericordia, ma non sono nemmeno sicura se questa mia preghiera sia adeguata. Non riesco a non pensare a lei e contemporaneamente pregare per lei e per la sua mamma.
Puoi dirmi qualcosa in merito? Cosa le succederà? E’ bene, giusto, efficace pregare per lei? Sono tanto triste……e pensa, in due anni che faccio volontariato, avremo parlato sì e no una decina di volte! Ti ringrazio Mario e ti saluto fraternamente. Letizia
Cara Letizia, scusa il ritardo ma sono stato fuori casa e solo ora leggo la tua mail. Per quanto riguarda la nostra “sorella” nulla va perduto. I Maestri ci hanno detto che noi abbiamo 4 punti fermi nella nostra vita terrena. La nascita, la famiglia che abbiamo scelto, il lavoro e per ultimo la data del nostro ritorno da dove siamo venuti. Può cambiare il modo ma il ritorno è fissato. Nei miei libri viene detto che il suicidio alcune volte è un atto di coraggio e non bisogna mai giudicare. Ricorda infine che nessuno di là viene abbandonato ma ci sono fratelli spirituali con compiti specifici per aiutare. Non è come qui da noi dove molti credono che il fratello che conosciamo sia una cosa diversa da noi stessi. Noi proveniamo dalla stessa sorgente di Luce e, attraverso varie esperienze sulla Terra, vi dobbiamo ritornare. Per me è importante la preghiera ma non intesa come un insieme di parole, ma come un pensiero unico che ci unisce. Quindi con “Amore” mandiamo pensieri positivi per aiutarla. Se vuoi ti spedisco il primo libro “La Vita per la Vita” da donare alla mamma. E’ il libro che aiuta molto chi perde una persona cara. Con affetto fraterno Mario
Mario! Grazie tante per la tua risposta……mi ha molto sollevata! A tutt’oggi ho sempre in testa questa ragazza. E poi guarda……ho molte piante “bella di notte” rosa e bianche e sono molti anni che semino quelle gialle senza risultato. Il giorno della morte di Ramona sono fiorite quelle gialle e i semi li avevo presi nel suo giardino! La solita cosa è successa con la mia cagnolina. Seminavo le margherite e non spuntavano mai, ma il giorno della morte della mia cagnolina (e anche in quella occasione mi hai confortato) è spuntata, per la prima e ultima volta, una margherita. Queste singolari coincidenze mi “parlano”….forse sono solo mie idee, però mi hanno fatto una strana sensazione. Io continuo a pregare per questa ragazza proprio con pensieri di amore e non con ripetitive parole. Per quanto riguarda il libro, per il momento direi che non è il caso. Io non conosco la mamma, conoscevo superficialmente solo lei. Però ho dentro di me il desiderio di contattare questa donna e sono convinta che se è un bene “qualcuno” provvederà all’incontro.
Ti saluto caramente con un abbraccio fraterno. Se ci saranno novità sicuramente ne sarai messo a conoscenza. Letizia
Cara Letizia, le “coincidenze”!In effetti viene da riflettere che ci sia un filo che lega molte cose. Tuttavia una persona con mentalità scientifica e positivista non arriverà mai ad ammettere che esista una prova. Se gli facessi leggere quello che ti accade, ti direbbe che si tratta solo di curiose e talvolta eccezionali coincidenze. Però è un indizio. E si dice che più indizi costituiscono una prova. Credimi, la mia vita è fatta tutta di tante “coincidenze” e la dimostrazione è la composizione dei tre libri che stanno producendo “amore”. Con affetto fraterno Mario
Infatti! Anche la mia vita è disseminata di “coincidenze”, alcune delle quali le ho capite dopo tanti anni, altre subito….. Un’altra “stranezza”……ho quattro figli (2 maschi e 2 femmine) ed esclusa l’ultima, che ha solo 16 anni, gli altri hanno (o hanno avuto) compagni che avevano problemi psicologici (una nuora ha avuto un’infanzia instabile, abbandonata dal padre quando aveva sei mesi, con una madre latitante che l’ha fatta crescere dalla nonna, presente a violenze fisiche e verbali tra gli adulti che dovevano essere i suoi punti di riferimento. Risultato: tossicodipendente. L’altra mia nuora, ragazza chiara e cristallina, lavoratrice instancabile, onesta come penso non ne esistano più, vive nel terrore della morte e della malattia (ha la capacità di vedere i “morti” sin da piccola e, pensando le fosse di aiuto, le ho regalato il tuo primo libro) tanto da avere un’infinità di disturbi fisici psicosomatici che lei insiste a curare con infinità di farmaci. Mio figlio la conforta e con grande amore le sta a fianco cercando di aiutarla a vedere la vita in modo positivo. La figlia più grande si è accompagnata con un ragazzo di Roma, intelligente fuori dal comune, un vero genio, ma succube della madre e fragilissimo. Dopo vari tentativi di suicidio, psicofarmaci, scene penose e violente, carabinieri in casa, ricovero coatto in ospedale, è dovuto andare in terapia da uno psichiatra (la definizione del medico è stata che “lui nel mondo è come un motore della Ferrari messo in una Fiat 500”). Dopo nove anni di convivenza, dopo aver dovuto lasciare l’Università per stare dietro a lui, dopo essere andata in terapia anche lei, dopo essere stata l’unica a poter lavorare perchè lui completamente inadeguato a qualsiasi lavoro manuale o pratico (stentando a vivere perchè gli stipendi di adesso sono miseri), mia figlia lo ha lasciato perchè non vedeva davanti a loro nessun futuro, nessuna apertura a mettere su famiglia (nonostante gli voglia ancora molto bene). I miei figli, nonostante da adolescenti mi abbiano dato molte preoccupazioni, nel tempo si sono rivelati psicologicamente forti, generosi nell’aiutare i loro compagni, pazienti fino all’abnegazione. E, apparentemente, non hanno avuto alle spalle una famiglia stabile. Io e il loro padre ci siamo separati quando eravamo adolescenti (in cinque anni sono nati tutti e tre) e dopo i primi mesi burrascosi, abbiamo fatto tutto il possibile per alleggerire la pesantezza della situazione. Da diversi anni siamo in pace. Comunichiamo e collaboriamo per aiutarli nei loro momenti di difficoltà come se fossimo ancora una coppia. Il mio ex marito accoglie ben volentieri l’aiuto del mio attuale marito. Anzi, alcune volte ha richiesto la sua collaborazione. E tutto questo inserito in più ampie e più dettagliate “coincidenze”. Anche oggi mi sono dilungata con te, Mario! Abbi pazienza, sopportami. Ti saluto fraternamente. Letizia
Cara Letizia, la tua esperienza è ammirevole. Sei una grande anima. Quando vuoi sono sempre disponibile per qualsiasi cosa. Io imparo dalle vostre esperienze. Con affetto fraterno Mario
Mi piace molto quanto scritto da Mario e credo fermamente a queste cose….i fiori che sono spuntati….che segni meravigliosi….ho molti libri sull’ argomento ma ora voglio leggere anche questi è infatti li ho scaricati….
Ciao Mario, ti scrivo per chiederti come stai e per ringraziarti sempre delle tue parole… un anno fa ti scrissi che ero incinta e tu mi dicesti che sarebbe nato un fratello. In effetti è maschio. Si chiama Gabriele. Auguro tutto il bene di questo mondo a te e a tua moglie. Ho visto il tuo sito, ben fatto! Ho scaricato l’ultimo libro. Sinceramente è da tanto tempo che volevo scriverti ma per un motivo o per un altro… Ieri mi sono messa d’impegno. Meriti tutto il bene di questo mondo. Stai lavorando per noi e per i nostri fratelli dell’aldilà. Sicuramente tutto questo non sarà stato facile, ma se Dio ha scelto te come tramite è perché sei, anzi siete “tu e tua moglie” delle persone speciali. Un abbraccio forte e che Dio sia sempre con voi! Però come tu mi avevi suggerito consulto sempre il primo libro. Forse perché ci sono affezionata. Mi ha sempre dato delle risposte giuste, anzi esatte! Sai, quando faccio delle domande a mio padre apro una pagina a caso e mi fuori esce: é tuo padre che ti parla. Se faccio delle domande a mio fratello lui mi risponde e cosi via… una volta ho chiesto al libro se padre Pio è veramente un santo e ho aperto la pagina in cui usciva la parola santo. Ora non ricordo bene cosa diceva esattamente ma comunque mi ha sempre risposto. Incredibile!!! Ti abbraccio. Betty
Cari Nino e Mirella colgo l’occasione per inviare ad entrambi la mia autobiografia, che sarà pubblicata sulla rivista “Il Giornale dei Misteri” nel mese di Luglio, visto che non a caso attraverso Padre Anthony “Qualcuno” ci sta riunendo per completare quei “fotogrammi” del film dove tutti dobbiamo arrivare al nostro sé spirituale e dove L’UNO ci trascende tutti. Ringrazio sempre Mirella, perché mi ha fatto conoscere un mondo diverso a me sconosciuto. E’ stata una esperienza attraverso la quale ho avuto l’insegnamento che in qualsiasi momento del nostro cammino siamo sempre nel pericolo di sprofondare e ritornare indietro. Le stesse parole che mi disse l’Entità Luigi “tu mi fai tornare indietro”. In questa ultima esperienza dove tutti si sentono “medium”, non ne ho conosciuto uno che, pur in buona fede, non faccia emergere il suo ego. Senza parlare del fatto economico che, sia nel Cerchio Firenze che nel Cerchio Marina, viene dato l’insegnamento di non fare della medianità un mercimonio. Comunque non vuole essere da parte mia una critica e un giudizio altrimenti verrei meno a ciò che ho ricevuto come insegnamento con queste parole: “In definitiva questo “tutto è” è l’essenza dell’“ama il prossimo tuo come te stesso”. Cosa vogliamo dire in sostanza? Vogliamo dire che questa importante frase è l’Uno che si manifesta in varie forme e che Egli ci rappresenta. Quando avremo compreso e messo in atto questi due insegnamenti, solo allora le pagine dei libri “spirituali”, trascritti dagli uomini, rappresenteranno una sola pagina. Noi, voi e gli altri siamo l’Uno che si manifesta.”
Vi auguro ogni bene e che possa nascere dalla vostra unione quella testimonianza per la quale a chi ha sete possiate offrire quell’acqua pulita e necessaria per una migliore trasformazione. Con affetto fraterno Mario
Carissimo Mario ho bevuto avidamente “alla fonte preziosa”……………..grazie, grazie, grazie! Vorrei mettere questa tua straordinaria testimonianza sul mio sito, se mi dai l’autorizzazione, perché può essere di grande importanza per tanti leggerla. Più ti ascolto e più sono certa che il tuo compito è questo mio caro amico, tu devi scrivere e comunicare in incontri mirati, in “cerchi”, la tua esperienza medianica, spiegando e approfondendo tutti gli argomenti. Ho fede che alla fine della galleria c’è sempre la luce. Con affetto, abbraccio te e Maria Grazia. Mirella
Ciao Mario, ho letto la tua autobiografia di medium e l’ho trovata molto interessante. La tua vita è quindi l’espressione di una missione, che hai sicuramente accettato prima di prendere corpo in Mario, sapendo già a priori che avresti raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissato. Infatti i tre libri dimostrano la tua serietà e la qualità dei messaggi ricevuti. Ti confesso che ho ascoltato il Concerto in re maggiore per violino ed orchestra opera 61 di Beethoven per sentirmi più vicino a te e l’ho trovato sublime. A nome di tutti ti ringrazio per avere messo a disposizione la tua vita, senza nulla chiedere, nella speranza che qualche messaggio sia in grado di svegliare il “sentire” di qualche anima in pena, confusa dai rumori assordanti della nostra caotica civiltà. Grazie ancora per la tua disponibilità, ti abbraccio fraternamente, Nino
Ciao Mario e Maria Grazia, non posso che condividere quanto hanno detto gli altri fratelli. Aggiungo solo una riflessione che ho fatto mentre leggevo le tue risposte. Stai salendo ad una velocità incredibile, per me impossibile. Riconosco che il tuo dire ma soprattutto il tuo sentire è sopra le parti, accomuna ogni sentire e suona in modo amorevole. Sono certo che vi ho cercato e che vi ho trovato. Era sicuramente un “nostro” progetto e tu sei stato la nostra “garanzia” per poter accettare le esperienze che dovevamo affrontare. Sei comparso ad un punto ben preciso della nostra vita. Ricordi? Suor Lucina, Don Gino? Come si dice? “Il maestro arriva quando l’allievo è pronto”. Non è stata fortuna ma volontà. Volontà nel ricercare sempre quello che sentivo intimamente. Molte volte si cade dopo aver provato l’Altezza. Ma il desiderio di continuare è indistruttibile.
Un abbraccio a TUTTI e grazie a Mario e alla Segretaria Gianni
Ciao Mario, in risposta alla tua richiesta “Sono Mario del Giglio non so come sia capitato in questa lista di…………. Per chi volesse approfondire di cosa mi occupo può vedere sul mio sito https://www.mariodelgiglio.com e scaricare i libri gratuitamente. Grazie Mario”, anch’io mi sono ritrovato “magicamente” in questa lista di………… e così mi sono lasciato “intuitivamente” attrarre dal tuo sito, per vedere se ci fosse un’altra “ragione” che spiegasse il vero motivo per cui ero finito nella rete lanciata da questa impresa commerciale. Ho così potuto dare una sbirciatina alla tua pagina. Già che c’ero ho dato anche un’occhiata a due dei tre e-book che è possibile scaricare e li ho trovati abbastanza interessanti, anche se ancora un po’ lontani dai messaggi ricevuti dal Cerchio di Firenze, dai quali ho cercato di attingere vari insegnamenti, ricavandoli, per quanto possibile, dai libri in commercio. Comunque si nota subito la vostra serietà e la qualità dei vostri messaggi, specialmente se paragonati a quella dei numerosi channeling che vengono diffusi nella rete. Ci tengo a precisare che ho solo dato una “sbirciatina” ai vostri messaggi, anche se conto, appena possibile, di analizzarli un po’ meglio. Se mi dai l’autorizzazione passerò il tuo sito ad un mio caro amico, che abita a Livorno, col quale abbiamo avuto diverse esperienze (molto più modeste delle vostre) di medianità e che è molto interessato a questo genere di esperienze. Per adesso ti saluto, complimentandomi ancora con te e col vostro gruppo, con stima, Antonino
Gentile Antonio, la tua lettera dimostra che nulla nasce a caso. Per quanto riguarda i contenuti “lontani” al cerchio Firenze personalmente non ho mai mirato a questo però, se leggi sul sito alla voce testimonianze, ti renderai conto che alcuni fanno riferimento proprio al Cerchio Firenze. Però quando mi è stato chiesto: “sono le stesse Entità?” la mia risposta è stata questa: “cambia il contenuto o cambia il linguaggio?” Vedi, la “Verità” è una e si serve di tanti canali. Dobbiamo essere noi in grado di “sentire” ciò che ci è arrivato “non a caso”. Comunque la lettura va fatta ed approfondita e scoprirai che ci sono dei cambiamenti nei contenuti, uno tra tutti “Noi rappresentiamo una Spirale in senso orizzontale quindi non più piani di esistenza”. Ora il mio compito finisce qui. Con affetto fraterno Mario
Ciao Mario, non volevo fare un paragone col Cerchio di Firenze, per carità. Hai ragione la scala della “Verità” è una, ma i gradini sono infiniti. La qualità del messaggio è probabilmente sempre proporzionale al grado di evoluzione spirituale non solo del medium, ma anche dei partecipanti ai vari Cerchi. Ovviamente, anche la qualità delle risposte dipende dalla qualità delle domande. Per esempio, a parte la fase iniziale, del cercare di contattare i defunti, per alleviare il dolore di qualche recente perdita personale, è chiaro che sia avvenuto un salto quantico nel vostro Cerchio, una volta che avete captato la Voce di vari Maestri e il loro insegnamenti. Organizzare un Insegnamento, da diffondere, non è però una cosa semplice, perché le domande dovrebbero essere fatte, a parer mio, seguendo il target di interesse di un “ascoltatore” medio e farlo crescere gradualmente. Un altro grosso problema, sempre secondo me, è il momento attuale. Ci sono nell’aria tensioni sempre più incandescenti, Apocalittiche (nel senso vero della parola, cioè profondamente “rivelatrici”). E mai come adesso la gente è confusa e vorrebbe appoggiarsi a dei messaggi chiari e veritieri. Non so se hai letto i libri di Mario Biglino, nei quali cerca di dimostrare che Geova, il dio-biblico, non è altro che un alieno psicopatico ossessionato dal desiderio di essere adorato come un Dio, dai fedeli delle principali religioni monoteiste. (Ciò spiegherebbe come mai il Vecchio Testamento grondi sangue innocente da molte sue pagine). Non c’è bisogno di essere dei complottisti per rendersi conto che dietro questo schifo che si sta verificando in tutti i settori umani, ci sia la mano di una Matrix che vuole dimezzare l’umanità (utilizzando vari metodi, per lo più con la complicità dei mass media e delle nuove tecnologie) per ottenere un’umanità più facile da governare e da sottomettere, persino utilizzando microchip sottocutanei come quelli già resi obbligatori per i cani. Con la scusa del terrorismo, autocreata, si sta cercando di ottenere un’unica polizia, con la licenza di… usare sempre più il pugno di ferro, in grado di imporre un potere centrale globalizzato (New World Order)…Con questi esempi di forze fortemente rivoluzionarie, potrei continuare fino alla nausea, ma non voglio stancarti…Ti ho mostrato questo scenario per cercare di farti capire che le domande attuali, a questi Maestri, dovrebbero essere diverse da quelle di Allan Kardec o del Cerchio di Firenze, perché viviamo in tempi molto sismici e da un momento all’altro può avvenire anche l’impossibile. Mi farebbe piacere ricevere i vostri tre libri in versione cartacea, perché non essendo più un giovincello, sono abituato a interagire più col cartaceo, sottolineando e prendendo appunti, che con gli e-book, sui quali ho ancora qualche remora. Ringraziandoti anticipatamente, ti saluto con tanto affetto, Nino (P.S:Grazie per tutto quello che avete fatto e che continuate a fare per questa umanità così martoriata e confusa).
Non ci crederai ma ho proprio in questo momento ricevuto i tre libri che mi hai inviato, li leggerò con sacro rispetto e quanto prima ti farò sapere se sono entrato in sintonia con loro. inizio dal triangolo per due motivi, perché ho conosciuto personalmente Padre Anthony e perché il Triangolo mi ha sempre affascinato. Un abbraccio fraterno, Nino (per gli amici)
Caro Nino, ti ringrazio per il tuo interesse alla divulgazione. Mi ha fatto piacere che tu abbia conosciuto Padre Anthony, se vai nel mio sito alla voce gallerie fotografiche troverai la foto di quando gli ho portato il libro. Tu come lo hai conosciuto? Con affetto fraterno Mario
Ciao Mario, ho conosciuto padre Anthony una trentina di anni fa, quando gestivo assieme ad altri amici, un Centro Vegetariano a Mondello (che è la località balneare di Palermo) che aveva la velleità di raggruppare un certo numero di persone interessate alla ricerca spirituale. Padre Anthony è stato nostro ospite per diversi anni, per questo mi sono meravigliato di trovare una sua prefazione nel vostro libro, perché so che non era molto d’accordo con questo tipo di spiritualità. L’aldilà che usa la telematica. Incredibile.(Come hai visto noi due ci siamo conosciuti perché capitati per caso in una lista di aggiornamento di …………. e quando ho letto la tua risposta, mi sono incuriosito di questa strana casualità e ti ho cercato). Con simpatia fraterna, Nino
Ciao caro Mario, anch’io sono un po’ vecchietto (ho 73 anni) e ho avuto qualche problemino al cuore. Ma ora sto abbastanza bene. Conosco Alberto Severi (per via telematica) perché subito dopo la morte di Padre Anthony ho postato per più di un anno, ogni giorno, nel sito dell’associazione, un suo pensiero, tratto dai suoi libri che ho letto avidamente. Si, certamente, puoi mettere nel tuo sito come ci siamo conosciuti, perché è veramente un ricamo di piccoli miracoli telematici.( Le Vie del Signore sono infinite e niente accade per caso) Ti comunico che ho appena terminato di leggere il libro “Nel triangolo il Mistero”. Ovviamente non mi azzardo ad emettere dei giudizi, però non ho potuto fare a meno di notare l’alta qualità delle domande e delle risposte. E’ proprio un peccato che il vostro Cerchio non sia conosciuto almeno quanto quello di Firenze e quello di Milano. Ci vorrebbe un’idea per rilanciarlo, per esempio come quella del Dizionario del Cerchio di Firenze, che mette in ordine alfabetico alcune problematiche trattate dai Fratelli Spirituali, per rendere più pratica e meno “pesante” la lettura dei Messaggi ricevuti. Come i Fratelli Spirituali vi hanno più volte sottolineato, la qualità degli interventi dipende non solo dalla qualità dei partecipanti al Cerchio, ma anche dall’interesse che i Messaggi del Cerchio riescono a suscitare nell’ambito della divulgazione. Se i Messaggi servissero solo ai partecipanti alle sedute sarebbe un po’ riduttivo. E’ vero la gente legge molto poco e male, e adesso che ci sono così tante canalizzazioni, è molto confusa. Bisognerebbe aiutare i curiosi a seguire dei sentieri tracciati per i principianti. Bisognerebbe quindi ravvivare un po’ l’interesse per i Messaggi ricevuti e trarre fuori dei piani di studi spirituali, magari anche aiutandosi con i social net works, in modo da coinvolgere un numero sempre più ampio di “studenti”. Ti abbraccio fraternamente, Nino
Caro Nino, ti ringrazio delle belle parole. Per quanto riguarda la diffusione dei libri, oltre a quelli scaricati nel sito, sto continuando a distribuire copie stampate fino ad esaurimento per quelle persone che, come te, amano la carta stampata e me ne hanno fatto esplicita richiesta via email. Con affetto fraterno Mario
Carissimi leggendo la storia di Madre Teresa mi hanno colpito queste Sue parole e mi hanno fatto riflettere sul perché del miei incontri. Volevo condividere con voi. Dovrò farne tesoro. Con affetto fraterno Mario
“PRIMA DI FARE DEL BENE
MISURA SE IL MALE CHE NE DERIVA
LO PUOI SOPPORTARE.
Madre Teresa”
Caro Mario,
nel mio piccolo, piccolissimo, ho capito che è proprio così. Nel dedicarmi a Vittorio, come un boomerang dolorosissimo ho vissuto come contraccolpo l’odio della famiglia. Tenendo presente che non chiedevo nulla per me(non avevo diritto a nulla,volevo solo “accompagnarlo”) il loro risentimento nei miei confronti era un’immensa ingiustizia che non riuscivo a capire. Ora ringrazio la loro ostilità, il loro odio, le loro aggressioni, perché mi hanno permesso di capire che l’unica risposta degna è l’Amore. Ma è una risposta possibile solo se si mette da parte il proprio ego ferito.
Non potrebbe dunque essere una lezione attraverso cui si impara a mettere da parte le nostre strutture più effimere?
Quello che rimane e conta è solo il cuore..
Un caro saluto Arianna
Ti ringrazio caro Mario e mi fa piacere condividere la riflessione che ci proponi mi sembra di “afferrarla” ma non ne sono sicuro. Penso di aver capito che ad “azioni” positive per contrappasso arriveranno situazioni negative? E se fosse così, per quale motivo? Un abbraccio fraterno, Massimo (PG)
Ciao Mario, la frase di Madre Teresa mi fa ricordare due frasi del Vangelo di Gesù.
“Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino.” Matteo 7:6
“Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi, siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe.” Matteo 10:16
Certo non è facile ma forse ricordare queste frasi può aiutarci nel discernimento.
Un sentito grazie per ciò che hai fatto e scritto e quello che fai!
Un abbraccio e a presto Tonino
Caro Mario alla prima lettura sembra che chi faccia il bene non possa ricevere male, addirittura “…lo puoi sopportare”, ed invece appare l’umiltà di essere coscienti che non siamo noi a far del bene ma è Dio che ci usa come mezzi (come disse suor Lucina) e quindi la capacità di chinare la testa e riflettere nella consapevolezza della nostra pochezza e della nostra limitatezza. Credo che sia bello andare dove ci chiama e non dove vogliamo, essere sempre in ascolto della sua volontà e comprendere che a volte il male che ne può derivare è insopportabile. Luciana
Caro Mario, la frase non è di facile risposta.
Il significato che mi chiedi credo che sia più di uno.
Può significare che dietro ad ogni azione che porti del bene, ci sia anche la controparte del male che, credo, per giustizia ci debba essere.
Il sopportarlo però dovrebbe essere molto meditato.
Ma la mia domanda è questa. Che bisogno c’è di portare del bene ad alcuni escludendo altri, se Dio già dà quello che ci vuole ad ognuno di noi?
Ho l’impressione che il giusto agire sarebbe “sentirsi” Albero. Gianni
E’ bellissima Mario e veramente molto molto introspettiva. Spesso mi domando se il bene che “credo” di fare è veramente “bene” o piuttosto una mia azione per inorgoglirmi. Grazie per averlo condiviso con noi…ne possiamo parlare al nostro prossimo incontro.
Un abbraccio Patrizia
Grazie Mario del quesito, tutt’altro che facile o banale ma sorprendente come tutto ciò che ti “appartiene”.
Per quanto mi riguarda il quesito: allora il male che facciamo nel fare del bene é nell’arricchimento che ci concediamo egoisticamente nel farlo? Quando siamo consapevoli di fare del bene e di sapere di essere “superiori” (forse) nel farlo, e’ il nostro ego che ci imbroglia? Forse non pensiamo a cosa possono pensare di noi le persone che lo ricevono… Cioè al disturbo che provano nel pensare che esistono persone in grado di fare ciò che loro magari non farebbero.. Non so.. Caro Mario , grazie del quesito ma non e’ semplice.. Prova a risponderci tu.. Io nel frattempo ci rifletto di nuovo.. Un abbraccio.. Ivan
Caro Mario quando facciamo del bene lo facciamo sulla base del nostro sentire. Ma esistono diversi stati di sentire e se i sentire (di chi fa del bene e di chi lo riceve, come in questo caso) sono diversi può nascere incomprensione. Il ricevente può quindi non comprendere il bene che gli è rivolto. Anzi può considerarlo al contrario e muovere così delle reazioni opposte che definiamo con la parola male. Siamo quindi in grado di sopportare tutto il male che il nostro bene potrebbe generare?
A volte proprio no!
Bacio Lety
Carissimi dalle vostre riflessioni ci dimostra che quando leggiamo ognuno “sente” in modo diverso. Le stesse parole esprimono diverse vibrazioni e, chi le riceve e legge, le interpreta giustamente per ciò che “è” in quel momento.
Ho letto questa frase, trovata “non a caso”, di Madre Teresa dopo un incontro a cui ho partecipato per portare del bene attraverso la mia testimonianza. Fra le persone presenti esisteva molta sofferenza per la perdita recente dei propri figli. Non essendo stato compreso su ciò che testimoniavo e credendo invece di alleviare il loro dolore, devo confessare che ho subito delle influenze negative sul mio fisico da farmi star male. Quindi la frase, a mio parere così semplice e così profonda, mi ha fatto riflettere che dobbiamo essere in grado ed avere la consapevolezza, essere pronti e avere la certezza assoluta che quello che doniamo deve essere fatto con “Amore”. Le cose che accadono servono per metterci alla prova su quanto stiamo facendo e mettendo in pratica nel nostro cammino. Importante è non dare troppo valore a ciò che succede però dobbiamo essere consapevoli delle basse energie che ci circondano. Spesso veniamo attaccati, se si può usare questo termine, ma la nostra determinazione deve indurci a non dare peso e salire, salire, nei piani sottili dove l’energia viene rarefatta e diviene purificata dai piani superori. Se non stiamo attenti e soffriamo ecco che subentra il nostro “ego” che ci porta fuori perché vorremmo essere compresi e gratificati e questo ci dimostra che non abbiamo la necessaria acquisizione del concetto di spiritualità.
L’Amore è donare senza ricevere nessuna gratitudine, disinteressatamente, però dobbiamo essere consapevoli che intorno a noi esistono anime (con il corpo e senza) che ci ostacolano e che ci possono procurare dolore.
Inoltre il senso di queste parole del bene e del male esistono nella nostra dimensione perché, come sappiamo, non esiste la dualità nella dimensione spirituale, ma finché siamo in cammino dobbiamo premunirci e possibilmente mai farlo da soli ma viverlo tutti insieme in comunione per arrivare a quell’UNO che ci trascende tutti. Con affetto fraterno Mario
Ciao Mario come stai? ho visto un servizio sulla storia di Madre Teresa su rete 4 e mi hanno sorpreso le lettere che ha scritto per trent’anni riguardanti la frustrazione che provava per il non sentire più Dio come quando era una ragazza..ho sentito riportare la stessa storia per altri santi della storia e mi domandavo cosa ne pensassi..la vita e’ sicuramente una lunga prova per l’anima e se anche lo spirito sa dove andare, deve verificare quotidianamente il percorso attraverso il corpo che nel frattempo si logora..ciao Mario..un abbraccio Ivan
Caro Ivan, mi fa piacere sentirti. Purtroppo per me questo momento non è un momento facile. Ho un forte esaurimento e mi sto curando. Ho annullato tutti gli impegni che avevo preso. L’ultimo è stato il nostro incontro a Città di Castello. Una giornata passata insieme felicemente. Devo dirti che la storia di Madre Teresa e di altri santi, è vera. Quando ricevevo i messaggi, la mia vita era diversa da quella che sto vivendo in questo momento. Prima avevo la prova che realmente tutto veniva al di fuori della mia persona. Ora, pur essendo consapevole di ciò che ho ricevuto, solo quando mi abbandono al “silenzio” sento la Sua presenza. Mi ricordo Suor Lucina, anima illuminata, anche lei negli ultimi anni della sua vita, quando sono andato a trovarla non mi riconosceva più. Mi diceva : “Ricorda Mario quando pensi di aver trovato Dio e hai la certezza assoluta, inizia la tua discesa” e ancora: “ Resta sempre nel dubbio, perché solo nel dubbio continuerai a crescere”. Queste parole sono e restano come esempio dentro di me. Vado avanti, sicuro, di aver contribuito nel mio piccolo alla crescita spirituale dentro di me, eppure alcune volte ti confesso che ho difficoltà a mettere in pratica ciò che ho ricevuto. Con affetto fraterno Mario
Che meraviglia sei Mario..non puoi immaginare il piacere che provo nel ricevere le tue risposte..l’effetto che mi fa scriverti e’ un po come avere una corrispondenza con Dio e riceverne puntuale risposta. Se non dovessi ricevere piu’ le tue risposte, penso proverei qualcosa di simile al senso di smarrimento di Madre Teresa nel non sentire più l’energia illuminante di Dio. Penso che la materialità e il corpo, siano la nostra prova quotidiana per la vita; il misurarsi con il nostro corpo e la materialità che lo circonda, unito a tutte le anime che intorno a noi ci stimolano, ci confondono, ci compromettono e ci infondono dubbi sulla vita sia la prova da superare fino alla fine dei nostri giorni. Se consideriamo poi che il nostro corpo si deteriora e ci abbandona prestazionalmente, ci rimane solo da aggrapparci all’unica ancora di salvezza possibile…DIO…a capo chino chiedere aiuto e sperare di trovare supporto…; eppure, fortunatamente, nella nostra vita abbiamo passato anche momenti meravigliosi, momenti d’amore, momenti di pace, momenti di stupore per la bellezza del creato e provato quella “leggerezza”, che ha un po’ sapore di paradiso; Ma non è bastato…perché siamo ancora ad interrogarci… giorno dopo giorno ci dobbiamo rimisurare.. sembra non abbia mai fine.. crediamo di aver capito ma poi ci confondiamo di nuovo.. credo che la frase di Gesù sulla croce “Padre perché mi hai abbandonato?” dica tutto riguardo la forza che ha sulla nostra anima il dolore fisico, lo sgomento della materialità e la visione della miseria umana; possiamo solo continuare a seminare senza voltarci indietro.. spero tu possa continuare a farlo bene come hai fatto finora.. sii orgoglioso di te perché lo meriti.. un abbraccio e a presto.. Ivan
Mario,
vorrei inserirmi anche io in questo dialogo davvero molto intenso, in quanto da ormai 15 anni sono pervaso costantemente da dubbi riguardo la provenienza delle “intuizioni” che mi arrivano: la prima riflessione è cosa mi fa dubitare di ciò che sento? Penso che sia l’unico vero demone che esiste cioè l’ego, credo sia il nostro lato egoico attraverso la nostra personalità fisica a offuscare la fiammella divina che arde in tutti noi, il nostro vero SE, meglio ancora l’intelligenza straordinaria con cui non riusciamo a identificarci quasi per nulla. Ma forse è giusto così forse deve essere così altrimenti cosa verremmo a fare qui se non per sperimentare attraverso la personalità egoica, se ci riflettiamo deve essere così, pertanto penso che i dubbi le paure il credere di fare un passo verso l’illuminazione e subito dopo farne due indietro attraverso la paura sta nel percorso che dobbiamo fare, non c’è sconfitta, ne la fiammella divina si affievolisce splende sempre nella stessa misura. Ora mi chiedo……………… Sono io che scrivo queste considerazioni oppure è qualcosa d’altro? In ciò che dico o che penso o che faccio dove finisce il mio ego ed inizia il mio SE? Infine se non è Dio in me ma fossi solo io ad intuire? La risposta che mi sono dato, almeno per il momento, è che non c’è alcuna differenza.
Spero di sentirti presto un caloroso e affettuoso abbraccio a te e tua moglie
Massimo
Caro Massimo mi hanno colpito le tue ultime parole: “sono io che scrivo oppure è qualcosa d’altro?”. Questo è il dubbio che ci deve sempre rimanere. Quante volte mi sono chiesto: ma sono io che scrivo questi messaggi, oppure provengono da un’altra dimensione? A distanza di tempo però rileggendoli, la risposta arriva sempre. E’ qualcosa che mi dà certezza che non sia io ma un insieme del “Tutto” che si manifesta attraverso noi. Sono d’accordo con te, ma quale è la differenza? Se noi troviamo negli altri il nostro sé, non è la certezza che è Dio stesso che ci parla? Identificarci negli altri, imparare attraverso le sofferenze, non è lo stesso che parlare con Dio? L’unica cosa per cui possiamo provare sofferenza è che siamo pochi ad interessarci di spiritualità. Siamo fortunati? Oppure i nostri cammini diversi debbono servire con il nostro comportamento a risvegliare le coscienze dei nostri fratelli? Per il momento, riflettiamo. Con affetto fraterno Mario
Caro Mario, è molto interessante riflettere su quanto è stato detto da te, Massimo e Ivan sull’ego, le sue trappole, ma anche sulla sua funzione. E su tutti i dubbi che ci riguardano. Poco importa se siamo santi, grandi anime o semplici esseri in cammino, il fatto di stare qui su questo mondo impegnativo ci rende così, incerti e dubbiosi, a volte titubanti o scettici. In fin dei conti umani, molto umani. Sempre alle prese con questa dualità che ci spinge a fare e disfare, a credere e poi ricredersi, ad andare avanti e a fare due passi indietro, come è stato detto.. Qualcuno di più di altri però, perché, direi, più in prima linea. La grande sfida: attraverso la scoperta dell’ego(del chi sono io, ma proprio io; qual’è la mia unica e irripetibile “forma”; cosa non è “me”-i condizionamenti ad esempio-e di cosa mi devo disfare per diventare proprio me!) superare l’ego, per capire insomma che c’è un IO grande che comprende l’io piccolo, quello della nostra carta di identità…e se fosse già questo il nostro compito? Prendere la nostra forma per poter poi Essere, semplicemente. Me lo chiedo e ve lo chiedo. Un caro saluto a te e a tutti coloro che condividono queste riflessioni
Arianna
Caro Mario, sto approfondendo la lettura dei testi e volevo solo comunicarti di come sia vero che interiorizzando gli scritti si cominci, come per incanto, a sentire proprie le spiegazioni delle Entità. Volevo anche dirti che, alla luce delle letture che sto facendo, ho potuto riconoscere alcuni stati di coscienza che ho vissuto e che vivo, di tanto in quanto, e che mi fanno riconoscere quel sentirsi l’Uno di cui parlano le Entità.
Scusami, ma ho un quesito per il quale non ho trovato risposta nei testi. La domanda che mi chiedo è questa: perché non ricordiamo nulla del precedente stato di dipartita dalla terra cioè dello stato che ci fa prendere coscienza di continuare a vivere oltre la “morte fisica”? Non sarebbe più facile e produttivo lasciare un ricordo,seppur tenue, della presa di coscienza che la vita continua anche dopo la “morte”? Nella attuale incarnazione ricercatori come te e me se non fossero venuti a conoscenza di queste rivelazioni avrebbero continuato a brancolare nel buio.Perché non dare un segno palese a tutti, per esempio con il ricordo di altre vite o dell’esperienza post-mortem in modo che ognuno, con il proprio libero arbitrio, possa poter scegliere cosa fare e come comportarsi? Perché queste comunicazioni non vengono estese a tantissime persone in modo che tutto il mondo sia in grado di sapere, di capire e di conseguenza scegliere? Le Entità ci raccomandano di seguire i loro consigli per meglio affrontare la vita Spirituale che ci attende in attesa di altre reincarnazioni; ma perchè solo noi e non tutti. Non mi sento un privilegiato solo perché ho voluto ricercare certi enigmi dell’esistenza. Mi sento, umilmente, un essere pieno di difetti che si è posto certe domande; ma perché altri non possono arrivare a certe rivelazioni se il fine di Dio è quello di farci comprendere che siamo l’Uno? Scusami queste esternazioni ma sono esigenze di questo mio stato attuale. Avrei voluto porre queste domande direttamente alle Entità ma per il momento le pongo a te.
Ti abbraccio, Massimo.
Caro Massimo, scusa ma a questa domanda sul perché non ricordiamo nulla avevo già risposto. A proposito dell’ ipnosi regressiva, in particolare. Forse non lo ricordi ma puoi leggerla sul sito nella pagina dei commenti. Per quanto riguarda la ricerca, abbiamo tutti la libertà di farla. E se in questo momento lo facciamo è perché si è risvegliato in noi qualcosa che in una precedente vita avevamo rifiutato. Prova tu a divulgare queste notizie che l’aldilà esiste, senza preoccuparti, e così getterai il seme. Quanti dei tuoi amici credono che ciò possa avvenire? Io posso testimoniare la mia esperienza che l’aldilà esiste ma quanti ci credono? Anche nell’ambito della Chiesa non si ammettono questo genere di comunicazioni perché viene detto che è il “demonio”. Infatti tu mi hai parlato di Medjugorie perché ancora sei fermo al concetto di religione e non hai letto la differenza che è stata spiegata: “Cos’è la religione e cos’è la spiritualità”. Molti sono i concetti e gli argomenti da approfondire ma questo spetta ad ognuno di noi. Nessuno rifiuta di dare aiuto ma molti, per loro libera scelta, non lo vogliono e posso dirti anche il perché. Perché accettare questi consigli dei nostri fratelli ci porta a prendere coscienza che solo noi stessi siamo i responsabili dei nostri errori e che l’interesse che abbiamo nel modificare gli altri è un interesse egoistico. L’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è cambiare noi stessi. Il migliore aiuto è considerare che “l’altro non esiste” (altro argomento trattato) perché l’altro è noi stessi. E’ Dio che si manifesta e ci trascende tutti. Gesù ha detto: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Ecco le parole di Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Cosa voleva dire?
Con affetto fraterno Mario
Caro Mario,
la problematica di questo libro “Tutto è, dall’illusione alla realtà spirituale” è stata il mio Pane quotidiano da almeno 50 anni e non mi stanco di leggere e, nelle mie possibilità, di assimilare quello che per me è alta conoscenza che tutti dovremmo tener ben presente. Noi così immersi nel materiale.
Dovrebbero tutti essere a conoscenza del contenuto del libro nato dalla tua ottima medianità con le collaborazioni dei nostri fratelli e specialmente per le risposte che anime di Alta Evoluzione Spirituale hanno dato.
Sappiamo purtroppo che la massa, almeno come dalla mia esperienza ormai di lunga data che ho con persone conoscenti, di questi argomenti non ne vuol sentir parlare.
E’ assurdo, ma è così.
Poi cade il mondo davanti al lutto che conta o alle malattie gravissime.
E’ una constatazione penosa!
Ti ringrazio anticipatamente.
Fraterni Saluti
Giovanni
Caro Mario, potresti darmi una definizione dell’Amore?
Caro Ivan, a proposito dell’Amore ecco quello che mi hanno detto le guide:
“Dobbiamo amare di un Amore impersonale che trascende quello personale ed egoistico, altrimenti si crede di amare ma è una pura illusione che presto diventerà una realtà di sofferenza.”
Questo messaggio si trova nelle prime pagine del libro “Nel Triangolo il Mistero”. Se riuscissimo ad applicarlo sarebbe veramente sublime non ti pare? Quindi serve staccarci dal nostro caro che ci ha lasciato e non avere il contatto altrimenti non cresciamo e non prendiamo mai consapevolezza del nostro sé spirituale. Con affetto fraterno Mario
La tua formula dell’amore e’ perfetta, ma per viverla in quei termini serve una bella elevazione..!! Mi sono chiesto, sulla base della tua formula, come si interpreta l’amore “esclusivo” tra uomo donna e quindi la fedeltà.. voglio dire che amare di un amore impersonale significa solo donare amore senza nessuna pretesa di ritorno in cambio. Allora donare amore alla propria compagna o compagno, significa anche accettarne le eventuali relative debolezze in quanto non evoluto nell’amore come chi riesce ad amare impersonalmente.. la fedeltà è anche citata nei frutti dello spirito santo.. si tratta della stessa fedeltà? Un abbraccio.. Ivan
Caro Ivan la formula, come la chiami tu, non è mia ma delle mie guide spirituali. L’interpretazione va letta con la consapevolezza di metterla in pratica. Per me ciò che sento di dire è: l’Amore va concepito senza pensiero. L’amore è. Se lo vogliamo spiegare dimostra che mettiamo dei paletti. Mi spiego: io amo lui e lei ama me. Non è così. Se si ama, e questo vale per tutti, si ama e basta. Ecco il significato che i nostri fratelli ci hanno mandato togliendo la personalità di ognuno di noi senza distinzione di qualsiasi razza o religione. Solo allora è “Amore”. Cioè se lo sentiamo non possiamo più dargli una definizione. Altro non so dire. Come ci hanno sempre detto i nostri fratelli spirituali: “il “sentire” è alla base di tutta la concezione spirituale”. Con affetto fraterno Mario
Caro Mario, ti pongo allora un’altra domanda.. Che legame c’e’ tra il sesso e l’amore per il mondo spirituale? Trovo logico che il sesso non rappresenti l’amore ma e’ anche vero che normalmente in una coppia e’ l’effusione più intima ed esclusiva. Spesso si tende quindi a confondere l’amore con il sesso dove invece e’ proprio quest’ultimo a minare l’amore.. Basti pensare a quanti rapporti d’amore sono sfumati per banali rapporti sessuali come se la l’attrazione sessuale fosse un test per verificare la buona tenuta di un sentimento..l’argomento e’ un po spinoso ma tu cosa ne pensi? Un abbraccio.. Ivan
Caro Ivan la tua domanda, riconosciamolo sia tu che io, è più umana che spirituale. Anche io sono sposato da 45 anni e il nostro rapporto è stato completo come coppia terrena. Però ti porto un esempio: Gandhi pur essendo sposato e con dei figli decise, per essere spirituale, di non avere più rapporti con la moglie. Naturalmente né tu né tanto meno io siamo Gandhi. Ma è proprio qui la spiegazione che ci hanno dato i nostri fratelli su “fotogramma-immagine-Film”. Per il momento sia tu che io portiamo fino in fondo, con il massimo profitto, l’esperienza che stiamo conducendo con la consapevolezza però che il fine ultimo, “vite su vite”, ci porterà a comprendere che la vera spiritualità è quella della parola “AMORE” senza più distinzioni. Con affetto fraterno Mario
Caro Mario, ho bisogno di un tuo parere. Ieri è successo un fenomeno a cui non avevo mai assistito. Ti devo premettere che purtroppo sono separato da mia moglie e abbiamo un figlio di 5 anni. Oggi frequento un’altra donna anch’ella separata e con un figlio..la situazione la viviamo con grande cautela e con l’appoggio di una psicoterapeuta per l’integrazione dei figli. Io conosco il figlio di lei ma lei non conosce ancora mio figlio e quindi ieri notte ne stavamo parlando…eravamo in camera, a letto e dopo che lei ha parlato della auspicabile possibilità di frequentare mio figlio serenamente, dal silenzio si è sentita nitidamente la voce di un bambino che parlava/canticchiava lentamente e allegramente il suono di una sirena, tipo “nii-noo nii-noo”..non ti dico la paralisi e lo stupore della mia compagna.. è una persona razionale, non credente e a quel fenomeno non riusciva a dar spiegazione.. a me veniva da sorridere perché le ho sempre detto che non siamo soli e tutto non è solo ciò che si vede, ma non ti nascondo che anche per me è stata un’esperienza forte.. anche perché faccio fatica a interpretarla e a capire se c’è un nesso tra il “ni-no ni-no” e la nostra situazione o se è solo un “contattismo” e basta.. tu cosa ne pensi? un abbraccio Giuseppe
Caro Giuseppe, se vuoi il mio parere e secondo quanto ci dicono i Maestri, si tratta di una manifestazione spontanea del piano astrale. Non c’entra nulla con l’attuale tua esperienza. La spiegazione è questa: quando si partecipa ad incontri spirituali di Entità poco “evolute”, e più precisamente ancora non riassorbite dal proprio Spirito, succedono questi fenomeni. Non voglio denigrare nessuno però, quando ci siamo conosciuti a Bari, ho notato sia da parte tua che da parte di altri molto interesse per chi fa manifestare presunte entità, soprattutto a pagamento. Le manifestazioni di questo tipo sono frequenti anche se per alcuni eclatanti. Ho assistito personalmente e vissuto esperienze in quel luogo sentendo vari tipi di manifestazioni. Anche per questo cerco in tutti i modi di partecipare portando il mio contributo gratuito (questo è da sottolineare). Ho cercato in tutti questi anni di evitare questo genere di contatti, di avvertire le persone che il vero contatto medianico non è sempre facile e che si incorre in manifestazioni spontanee perché ne siamo coinvolti. Chiediti perché qualcuno ci ha fatto incontrare. Quanti hanno compreso il mio passaggio? Ho portato dell’acqua pura ma molti preferiscono non bere per arrivare al proprio sé spirituale. Leggi attentamente i monologhi dell’ultimo libro. Il mio compito è avvertire. A conferma di quello che ti sto dicendo ti trascrivo alcune citazioni tratte dai libri del Cerchio Firenze 77. Una Entità così si esprime: “Vi esorto a diffidare dei medium che si dichiarano capaci di evocare a piacimento i disincarnati. Acciocché il contatto avvenga non basta che vi sia il tramite: la comunicazione deve essere prevista dall’ordine generale secondo cui si svolgono le cose.” Inoltre: “Il vero medium è colui che è strumento di un fenomeno di questo genere; e debbo dire, e con questo certamente mi attirerò le antipatie di molti, che quando si tratta di fenomeni reali, che sono cristallini non si mescola mai il lato del mercimonio: non c’è mai da pagare qualcuno per mettersi in contatto con una dimensione sconosciuta. Quando c’è di mezzo questo, che si deve pagare un “pedaggio”, allora, cari, diffidate; perché veramente se in queste comunicazioni medianiche la fonte è qualcosa che viene da una dimensione diversa da quella fisica e psichica dei presenti, e se questa fonte è veramente di un’altezza spirituale che si rispetti non si mescolerà mai a questioni di denaro, non si servirà mai di un medium che si fa pagare.” Dal Cerchio Kappa l’Entità così si esprime riguardo le facoltà medianiche: “Nei piani astrali si può parlare con chi vuoi, però non dobbiamo dimenticare che il piano astrale è il piano della menzogna, perché ti dà tutto quello che vuoi. Poi oggi si è medium un po’ tutti, c’è questa moda, come se si trattasse di un vestito da mettere. Tutti vogliono avvicinarsi a questi medium, poi arriva il medium vero e nessuno lo riconosce; si dice che è un ciarlatano soltanto perché mette di fronte chi lo ascolta a delle verità che gli stanno strette, che gli fanno male.” Un libro che va studiato profondamente sulle difficoltà che si possono incontrare sui contatti medianici è il libro dei Medium di Allan Kardec. Tutti si professano medium ma pochi conoscono i pericoli a cui vanno incontro. Comunque la cosa migliore è non partecipare ad incontri di questo tipo e se questo episodio si continua a manifestare fammi sapere e ti dirò cosa fare. Vivi la tua vita di ricerca attraverso letture di verità, poi cerca di mettere in pratica gli insegnamenti e vedrai che ti si aprirà un mondo pieno di luce. Nessuno può insegnarci il percorso della vita se non noi stessi.
Ti auguro un mondo di bene, con affetto fraterno Mario
Caro Mario ho ricevuto la mail di risposta e devo dirti che sei il mio punto di riferimento…ciò che scrivi è sempre molto bello ed esaustivo.. riesci sempre a pormi in un atteggiamento di grande riflessione e tutto ciò che scrivi ha una linearità che la persona a cui alludi spesso, purtroppo non ha..la conosco personalmente e l’ho interrogata su questioni che ho a cuore e su cui rifletto spesso..ma non mi ha mai saputo rispondere.. non è mai stata esaustiva o illuminante.. quando le ho chiesto, alla luce di tutto quello che ha “visto”, come si debba vivere questa vita, lei mi ha risposto che non lo sa.. cavoli ma è fondamentale per una guida saperlo.. se un medium ha uno spirito guida ti dovrebbe guidare verso la verità.. e magari conoscerla!!.. quando le ho chiesto cosa fosse l’amore lei mi ha rimandato ad un video di non so chi mah..?? L’amore è il più grande mistero..il sommo mistero.. o la somma verità.. io credo alle parole di Gustavo Rol quando affermava che il più grande spreco di un esistenza è l’amore che non si è donato perché l’amore donato è l’unica ricchezza che rimane per l’eternità.. mi dispiaccio e mi scuso se ho ancora letto poco i tuoi libri ma ti prometto che mi adopererò prima di poterti rincontrare.. grazie Mario.. con affetto.. Giuseppe
Caro Giuseppe, chiedo scusa perché non è mai stata mia intenzione offendere la tua amica, ma il mio compito è avvertire. I medium come lei che vanno in questi convegni, e non sono pochi, credono però di fare del bene, non crescono loro né fanno capire l’importanza del perché avvengono determinate esperienze. Nei miei libri, come in quelli del Cerchio Firenze, o cerchio Kappa ed altri, ci sono delle chiavi di lettura e spiegazioni che danno risposte al perché avvengono queste esperienze. Ho tentato di parlare di questo argomento nei convegni a cui ho partecipato ma queste spiegazioni non vengono colte perché è più affascinante credere che il figlio sia là anche perché vengono descritti minimi particolari dei loro cari. Ecco dove c’è la frode involontaria. In quel modo sono tre fratelli che non crescono: la guida, il medium e chi l’ascolta. Credimi Giuseppe è questo il punto fondamentale della ricerca. Leggi cosa si dice a pag. 213 del terzo libro “Tutto e”: “Che cos’è la Verità” – quale sono le varie fasi del Trapasso prima che avvenga il “Risveglio”. Solo allora ci si può porre la domanda: ma chi veramente parla attraverso il medium? Hai citato Rol riguardo l’amore. Io cito sempre una frase di Madre Teresa: “Non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare. Dio non ci chiede di riuscirci, pretende solo che ci proviamo. In questa vita non possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande Amore”. Una ragazza così mi scrive: “Caro Mario, innanzi tutto vorrei ringraziarti non solo per il bellissimo incontro di ieri ma anche per l’amore e la dedizione che hai nell’offrire la tua esperienza agli altri. Fare le cose per amore è secondo me l’unico modo per migliorare il mondo.” Ebbene nei miei libri non si fa altro che, per chi li approfondisce, trovarsi con un’importante conclusione da parte delle Entità: “Ricordate esiste una sola legge che è quella dell’Amore”. Caro Giuseppe spero di averti risposto concludendo che non è un mio giudizio ma un solo suggerimento, come mi dicono i Maestri: “Ricorda le persone che vengono a te non sei tu che le hai cercate ma siamo noi che te le mandiamo.” Con affetto fraterno Mario
Buonasera Sig. Del Giglio,
sono un suo lettore che grazie al suo contributo sta riuscendo a dipanare il groviglio che mi imprigiona da quando ero adolescente e cioè: il senso della vita.
Alla luce delle sue comunicazioni e della sua esperienza, il quesito che le voglio porre e che mi tormenta da anni è: quanto le nostre decisioni influiscono sulla nostra evoluzione spirituale e quanto invece ci bloccano e ci cristallizzano? Un evento deciso da noi è da considerarsi come un’esperienza che ci rifiutiamo di affrontare oppure doveva essere così perché doveva essere così? Con grande rispetto e stima la saluto con tanto affetto.
Massimo
Caro Massimo, passiamo subito a darci del tu e togli quel Sig.re perché siamo fratelli in Spirito. Io, come te, faccio le mie esperienze e il nostro comune compito è quello di aiutarci gli uni con gli altri. I nostri fratelli che hanno cercato di illuminare il nostro cammino con i messaggi attraverso la mia scrittura, ci hanno sempre detto che il giudizio non esiste ma siamo noi che valutiamo ciò che facciamo. Ci dicono anche che nella nostra vita siamo sempre messi di fronte a delle scelte o, se preferisci, ad un bivio. Ma la scelta che comunque facciamo alcune volte è una variante del percorso originario che ci siamo prefissati. Ma la variante comporta comunque una trasformazione al nostro sé spirituale. Proprio perché abbiamo bisogno di accumulare vite su vite tutte le esperienze. Certo i Maestri ci dicono che se vogliamo non dobbiamo farle tutte, perché possiamo imparare attraverso le esperienze degli altri. Potrei continuare a portarti tanti esempi, ma questo è compito tuo: leggere i libri che hai. Non ti devi rammaricare della scelta che fai, ti si offriranno con questa variante tante esperienze dove sarai di aiuto a coloro che incontrerai e, avendo il tuo stesso problema, rincuorarli, comprendendoli come io sto facendo con te caro fratello. Perché in fondo dobbiamo comprendere che tutto ha un fine, quello di portarci alla consapevolezza che tutto fa parte di quel disegno che ci deve far comprendere che “Tutto è”. In questo “tutto è” non esistono divisioni ma esiste la vera comunione spirituale. Spero di averti dato il mio suggerimento, se non sono stato chiaro riscrivimi e ne riparleremo.
Ti ringrazio di avermi confidato il tuo quesito, credo ci debba accomunare nella massima comprensione di tutte le esperienze che altri fratelli devono fare. Con affetto fraterno Mario
Carissimo Mario, ti dico subito che ho provato una grande gioia nel ricevere la tua risposta; è stato un non sentirmi solo!!
Sei stato molto chiaro nel replicare alle mie domande e devo esserti sincero, sperando di non peccare di presunzione, sentivo le tue risposte già interiorizzate dentro il mio cuore. Sapevo quello che mi avresti scritto ma forse avevo bisogno di una conferma. Con ciò non voglio assolutamente sminuire l’insegnamento che mi hai donato oggi, anzi, come del resto la conoscenza che tu ci trasmetti per mezzo dei fratelli trapassati non fa altro che dilatare maggiormente la consapevolezza del nostro Spirito.
I tuoi libri li ho tutti e tre. Non li ho letti completamente tutti e sto seguendo, se non erro, il consiglio tuo e dei fratelli di aprire una pagina a caso e di leggere in quel punto del libro.
Devo dirti, Mario, che nonostante io sia un ricercatore Spirituale da quando avevo circa 18 anni (adesso ne ho 50), non appena mi sono imbattuto, casualmente, nei tuoi testi ne sono rimasto folgorato, o meglio, la mia Anima ha avuto un sussulto, come se avessi trovato l’anello mancante alla mia ricerca. E ti devo dire che di esperienze come la tua ne avevo approfondite diverse.
E’ stato un tuffo al cuore, una certezza. L’ho sentito e lo sento fortissimamente. Ciò mi rincuora perché sto trovando una risposta a ciò che è sempre stato fondamentale per la mia attuale incarnazione: il senso della vita.
Purtroppo nella cerchia delle amicizie mi sono reso conto da tanto che, tranne pochissime eccezioni, questi argomenti non vengono considerati. L’evoluzione Spirituale è ciò che più mi sta a cuore ma devo combattere ogni minuto con il mio Ego che prepotentemente sopraffà l’Anima. E’ una lotta, forse alla pari, ma spero di farcela prima di concludere questo attuale mio “fotogramma”.
Per adesso ti abbraccio con tanto affetto e gratitudine.
Ciao, Massimo
Caro Massimo, non ti rammaricare se è difficile parlare di queste esperienze con tutti. Ho quasi 77 anni e la difficoltà che ho avuto in tutti questi anni è stata anche quella di non potermi far conoscere. Non so se lo sai ma non mi chiamo Del Giglio. I Maestri mi hanno lasciato il solo nome, Mario. Oggi sto scoprendo, come hanno sempre detto i nostri fratelli spirituali, che “il libro va dove è atteso”. Continuiamo a dare ciò che ci viene donato offrendolo a chi è nel nostro cammino. Con affetto fraterno
Mario
Caro Mario, approfitto subito della tua disponibilità, scusami …. uno dei miei dilemmi è: può l’ipnosi regressiva riportarci a vite passate per poterci dare indicazioni di ciò che dobbiamo vivere e/o risolvere in questa attuale incarnazione? Mi spiego meglio, visto che ci siamo reincarnati e ci reincarneremo per superare esperienze che non abbiamo risolto o superato nell’incarnazione precedente (della quale non ci ricordiamo), possiamo con sedute di regressione ipnotica recuperare i ricordi delle incarnazioni precedenti per capire e ricordare ciò che ci siamo prefissati di superare per poter fare un passo in più nell’evoluzione Spirituale? Quello che mi chiedo è a che cosa serva reincarnarsi se non sappiamo dove siamo arrivati prima di questa attuale incarnazione? Io mi sono sottoposto a sedute di ipnosi regressiva ma soltanto per cercare di recuperare ricordi relativi a mio padre, trapassato quando avevo 8 anni e del quale non avevo il benchè minimo ricordo.
Grazie e ti abbraccio con tantissimo affetto, Massimo
Caro Massimo, quello che ti dico è frutto della mia esperienza attraverso ciò che ho ricevuto. Ti rispondo che non è assolutamente necessario avere queste notizie che, se pur vere, non ci serviranno per rimediare agli errori commessi. Noi dobbiamo migliorare attraverso questa esperienza mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti verso tutti. Mi spiego con un esempio. Nella precedente lettera hai parlato di fotogramma. Se hai compreso bene, in ogni fotogramma esistono varie immagini e ognuna di essa è una esperienza insieme agli altri. Ammettiamo che in questo fotogramma tu ed io insieme ad altri facciamo parte della stessa famiglia. Come sai nulla nasce a caso. Ebbene, se tu in questo momento (attraverso la regressione) venissi a sapere che nella tua esistenza attuale hai a che fare con un fratello che in una precedente vita ti ha ucciso, come ti comporteresti? Lo ameresti come dovresti fare? Ecco perché dobbiamo comprendere che siamo tutti fratelli spirituali facenti parte di quel fotogramma per completare tutte quelle esperienze in esso contenute. Questa è la legge dell’Amore. Miglioriamo noi stessi e facciamo migliorare tutti per poter passare insieme in altre vite ad un altro fotogramma. Naturalmente consideriamo gli esempi portati come metafore. Questo per farci comprendere ed arrivare alla consapevolezza della luce. Con affetto fraterno Mario
Caro Mario, ti ringrazio della tua esaustiva risposta. Una cosa su quest’argomento che vorrei ancora chiederti: quando trapassiamo, è possibile che alcune delle persone che hanno fatto parte della nostra attuale incarnazione non ci siano perchè già reincarnati? Non ti è mai capitato di contattare entità che conoscevi e che non possono risponderti perchè già di nuovo sulla terra?
Mario non vorrei tediarti ma vorrei sottoporti un altro quesito che mi sta a cuore.
Io durante il mio percorso di ricercatore ho abbracciato l’esperienza della meditazione che ha a che fare con la “pulizia” dei chakra ed anche come metodo per cercare di “tenere a bada” l’ego.
Devo dirti che grazie a questi percorsi ho percepito e percepisco realmente lo Spirito o Anima ed avverto dentro me uno stato di gioia immensa.
La mia domanda è: come mai in tutto il materiale che proviene dai Fratelli, sia per ciò che concerne la tua esperienza che quella di altre persone che ho conosciuto, non si parla mai di questo tipo di pratica? E poi, per quello che tu sai, esistono davvero questi centri energetici (chakra)? E la Kundalini, c’è in noi, nell’osso Sacro, ed è possibile risvegliarla o sono tutte fandonie?
Ti ripeto, l’esperienza con la meditazione profonda mi ha cambiato la vita.
Un abbraccio fraterno, Massimo.
Caro Massimo, la tua domanda dimostra (e credimi non è un rimprovero) che non hai compreso, nella lettura del secondo libro, che cosa sono “corpo – anima – e Spirito. Questa stessa domanda è stata posta e la risposta evidenzia la differenza su cosa rappresentiamo in questo momento in cui facciamo l’esperienza terrena, cioè l’anima. Inoltre dobbiamo avere sempre fermo il concetto che lo Spirito è luce e non si può frammentare. Quindi nel momento dell’esperienza terrena non è che lo Spirito non viva o non ci sia ma, come ci è stato spiegato, siamo sempre collegati con un cordone ombelicale al nostro Spirito (sempre come metafora). E qui mi collego alle altre domande su altre discipline a cui non posso rispondere perché non le conosco. Ho conosciuto Padre Anthony, che ha fatto la prefazione al secondo libro “Nel Triangolo il Mistero”, il quale insegnava meditazione. Credo che tutti i mezzi siano validi purché ci portino a comprendere che “l’altro non esiste” e che dobbiamo raggiungere la consapevolezza che siamo tutti uniti da una sola “Luce”. Adesso però devo dirti di leggere attentamente i libri. Le mie spiegazioni non sono altro che la sintesi di quello che è scritto. Perciò dopo quello che dico bisogna approfondire la lettura perché c’è molto di più di ciò che ho detto. Con affetto fraterno Mario
Hai Ragione Mario, questo concetto non riesco ancora ad assimilarlo o meglio a comprenderlo. Farò tesoro di ciò che mi hai detto rispetto alla lettura dei testi.
Un abbraccio fraterno anche a te. Grazie, Massimo
Carissimo Mario,
torno a scriverti perchè un concetto ampiamente espresso nei tuoi testi non mi riesce ancora di capirlo.
Si tratta dei messaggi inerenti le esperienze che facciamo e/o dobbiamo fare in questa vita, elemento cardine della nostra Spiritualità .
Ciò che non capisco è come distinguere tra un’esperienza utile per la nostra evoluzione e tra quelle deleterie. Mi spiego meglio; capita nella vita di ognuno di trovarsi di fronte a delle scelte, da quelle più banali a quelle determinanti, quelle che possono cambiare il corso della nostra vita, come per esempio, la separazione dal proprio coniuge, il lasciare il proprio lavoro, il troncare i rapporti con i propri genitori, il decidere di cambiare città e stato e farla cambiare di conseguenza al resto della famiglia e così via.
Quando si prendono decisioni di questo tipo che facciamo? Ascoltiamo la nostra anima perchè la decisione che prendiamo sarà utile alla nostra evoluzione oppure possiamo deviare da ciò che ci eravamo prefissati prima di reincarnarci. E poi, le decisioni che io potrei prendere , all’interno di un sistema che può essere la famiglia, l’ambito lavorativo ecc. , modificano il corso della mia vita ma anche quella degli altri, che non hanno preso la decisione ma come si può dire sono soggetti passivi della mia presa di posizione . Quindi cambia la mia vita ma anche quella delle altre persone che mi circondano. E così all’inverso, io posso essere soggetto passivo rispetto a decisioni prese da altre persone vicine a me. Questo sempre considerando come elemento cardine l’evoluzione Spirituale di tutti i soggetti coinvolti. E’ tutto lasciato al caso, che non esiste, o è già stato predeterminato da Dio o da noi…. e noi chi se io posso cambiare il corso della mia vita ma anche quella di altri?
Non so Mario se sono riuscito a renderti comprensibile ciò che sento e che non riesco a comprendere, soprattutto alla luce dei messaggi dei quali tu ci hai fatto dono insieme ai Fratelli.
Per adesso ti abbraccio con tanto affetto e ti ringrazio se vorrai o potrai rispondermi per quello che ti è possibile.
Ciao, Massimo.
Caro Massimo, come già ti avevo scritto, le scelte che facciamo possono essere diverse dal percorso originario. Ecco perché vengono chiamate varianti. Però a questa tua domanda la risposta che sento di darti è diversa in quanto mi sembra che per te non sia ancora chiaro l’esempio del fotogramma-immagine-film. Ognuno di noi “immagine” rappresenta una esperienza. Ed ogni esperienza esiste, esisterà per l’eternità dove il tempo non esiste. Se tu stai vivendo quella immagine (esperienza) insieme con i tuoi fratelli e in quel momento cambi percorso, cioè prendi una variante, non è che gli altri cambiano il loro percorso ma proseguono per la loro strada insieme a te. Se loro hanno già vissuto l’esperienza che tu stai cambiando avranno la massima comprensione sapendo che prima o poi tu ritornerai. Vedi, noi dobbiamo avere sempre la comprensione verso i fratelli che vivono insieme a noi. Non dobbiamo mai giudicare. Se avviene il giudizio vuol dire che ancora non abbiamo superato quella esperienza da te decisa in quel momento. Se noi riuscissimo a vedere gli altri fratelli, noi stessi vivremmo in una dimensione spirituale. La lettura dei libri, come dico sempre, non deve essere fatta come un romanzo. Bisogna farla propria. Gli esempi che i nostri fratelli ci hanno portato a livello umano servono a farli diventare così naturali da non confondere più la nostra vita in dipendenza dell’altro. Ci è stato detto “L’altro non esiste”. Perciò se sentiamo di prendere una decisione perché non più idonei a questa esperienza, prendiamola senza tante sofferenze tanto tutti dobbiamo arrivare a quella legge perfetta e assoluta che è quella “dell’AMORE”. In quel momento comprenderemo cosa significa “Tutto è”. Con affetto fraterno Mario
Caro Mario, mi sono preso del tempo per risponderti così da approfondire la lettura dei testi e soprattutto dei passi da te indicati. Purtroppo, a causa della mia attuale posizione sulla “spirale”, non mi è dato di comprendere ciò che i Fratelli dicono e consigliano. Non che sia una reticenza nell’accettare, capisci, ma piuttosto una difficoltà di comprendere ed interiorizzare tali concetti. Sicuramente non sono ancora pronto e sufficientemente all’altezza spirituale di comprenderli. Devo esserti sincero, all’inizio quando ho scoperto i “Vostri” testi ne sono rimasto abbagliato e come ti scrissi, mi era sembrato di aver trovato l’anello mancante al mio percorso di ricerca. Adesso provo un senso di sgomento e, ti sembrerà strano, di solitudine di fronte a Dio. E’ come se, rispetto a quanto ho capito dai messaggi, Dio non si interessa a noi per il progredire della nostra evoluzione ma spetta solo a noi ed al nostro libero arbitrio fare una scelta piuttosto che un’altra….. tanto dovremo reincarnarci innumerevoli altre volte. Sento che non c’è più bisogno, come facevo prima , di rivolgermi a Dio ed implorare il suo aiuto come guida. Ho l’impressione che questa nuova scoperta abbia abbassato, piuttosto che innalzare il mio desiderio e la mia ricerca della Spiritualità. Sono confuso e mi rendo conto di essere ancora,forse, all’asilo nido e che avrò bisogno di studiare ed imparare ancora molto prima di comprendere i bellissimi libri che ci avete donato. Per adesso ti saluto con tanto Amore e ti ringrazio ancora per tutta la pazienza che hai avuto nel rispondermi. Un forte abbraccio, Massimo.
Caro Massimo, mi dispiace che tu stia attraversando questo momento di sconforto e ti comprendo. La mia ricerca, ancora oggi che ho 76 anni, continua pur avendo dei dubbi. Però una Suora di nome Lucina, che è stata la mia guida spirituale perché soltanto lei comprendeva ciò che facevo, mi disse: “Caro Mario il giorno che non avrai più dubbi inizierà la tua discesa. Dio è una sorgente d’acqua. Quando abbiamo sete andiamo a bere ma ricorda non potremo mai esaurirla”. Ecco perché nella lettura, iniziando dal primo libro, troverai i miei tanti dubbi ma ho sempre trovato un fratello avanti a me che mi ha aiutato. Una frase molto significativa che i nostri fratelli ci indicano è: “Quando l’allievo è pronto il Maestro appare”. E così anno dopo anno sono arrivato a questa conclusione: prendo solo ciò che vibra nel mio sentire. Amiamoci per le cose che ci uniscono e non per quelle che ci dividono. Tra me e te non deve esistere disunione, come ci è stato detto nella spiegazione sulla “spirale”, ma un’unione certa ed infinita che per il momento l’illusione del nostro vivere ce la fa apparire disunita. Un’ultima cosa: i testi non sono né miei né tuoi ma sono di tutti, altrimenti non comprendiamo cosa sia la comunione spirituale. Non esiste l’aldilà e l’aldiquà ma esiste il “Tutto E’” che è Dio che si manifesta e che ci trascende tutti.
Con affetto fraterno Mario
Bravo Massimo,condivido totalmente quanto dici.
Per me è stata la stessa cosa. Mano a mano che leggevo sentivo già dentro di me vibrare quei concetti, quell’amore e comprensione verso Tutti.
Indistintamente. Buoni e cattivi.
Sento le stesse vibrazioni di allora e continuo a sentirle anche oggi, quando leggo i messaggi, o riesco a essere veramente un tutt’uno con gli altri.
L’ego è sempre presente ,come vedi! Ma riconoscendolo si impara ad accettarlo e migliorarlo.
Un abbraccio molto forte e grazie per quanto scritto.
Giovanni